15° Congresso Internazionale “Asma Bronchiale e Bpco: obiettivi, rimedi e strategie”
A Verona 54 esperti nazionali ed internazionali discutono per tre giorni di patologie ostruttive delle vie aeree, anche in relazione allo smog. Il presidente Roberto Dal Negro: “Le strategie di intervento devono vedere coinvolti e attivi sia il mondo specialistico che quello delle Istituzioni sanitarie e politiche”
27 January, 2012
Dal 25 al 27 gennaio presso il Palazzo della Ragione, via della Costa 2, si svolge il 15° Congresso Internazionale intitolato “Asma Bronchiale e Bpco: obiettivi, rimedi e strategie”, organizzato dall’Unità Operativa Complessa di Pneumologia dell’Azienda Ulss 22 di Bussolengo diretta dal dottor Roberto Dal Negro, col patrocinio di tutte le Società Italiane di Medicina Respiratoria, del Capitolo Italiano dell’ American College of Chest Physicians (Accp), della Regione, del Comune, dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri delle Provincia e dell’Ulss 22.
Uno degli argomenti affrontati nel corso delle tre giornate congressuali, in cui intervengono 54 esperti nazionali ed internazionali del settore, è il problema smog, che non a caso a Verona – terza città più inquinata d’Italia secondo Legambiente - rappresenta une vera e propria emergenza: «L’inquinamento ambientale è la prima causa del 15% delle malattie respiratorie croniche» – afferma Roberto Dal Negro Presidente del Congresso - «mentre può essere un’ulteriore aggravante per i soggetti già malati, provocando un peggioramento delle condizioni cliniche nell’ordine del 40% negli adolescenti e fra il 30 e il 60% negli adulti».
Dal Negro cita uno studio del CNR, relativo al 2011, secondo cui sembrerebbe esserci un forte legame tra mortalità e polveri pm10: «Nei tre giorni successivi a un picco di inquinamento, si registra un aumento di decessi del 2,3% in inverno e del 7,6% in estate. I soggetti più fragili risultano le donne, ma anche gli adolescenti. Un recente studio ha dimostrato che in presenza di basso inquinamento il tasso di incidenza si assesta al 4,8%; con medie concentrazioni di traffico invece sale all’11%, mentre con traffico raggiunge il 14%. Gravi le condizioni anche per gli adulti: in presenza di traffico pesante occasionale l’incidenza di bronchite cronica è del 7%; di traffico frequente del 35% e di traffico continuo dell’85%. Considerando che nei fumatori l’incidenza della bronchite cronica è del 25%, abbiamo un quadro preciso della gravità della situazione».
In questi quindici anni di incontri, l’U.O.C. di Pneumologia dell'ospedale di Bussolengo ha avviato un confronto teso a ricercare le migliori soluzioni alle patologie ostruttive delle vie aeree, che rappresentano “la grande sfida del mondo pneumologico”. Le azioni capaci di “arginare il crescente impatto delle forme ostruttive bronchiali”, secondo l’U.O.C., “non riconoscono più un ambito di esclusivo dominio e governo della sola Medicina Specialistica”; per essere efficaci su larga scala, le strategie di intervento devono vedere coinvolti e attivi “sia il mondo specialistico che quello delle Istituzioni sanitarie e politiche”.
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