Riceviamo e pubblichiamo: "A Mediterre 2012 assente la mobilità sostenibile"
Pubblichiamo una nota di Raffaele Sforza, esperto di mobilità sostenibile, il quale mette in evidenza l'assenza del tema della mobilità nei convegni di Mediterre 2012, il "cantiere della sostenibilità ambientale dell'euromediterraneo"
29 January, 2012
Molto stupisce che a Mediterre, il "cantiere della sostenibilità ambientale dell'euromediterraneo" che si tiene a Bari dal 31 gennaio al 4 febbraio, non si parli di mobilità sostenibile. Il tema è completamente ignorato. Ma è un grande auto-gol.
Spero di aver letto male e di essermi sbagliato. Ma nel variegato programma di tavole rotonde e convegni su tutto (gestione sostenibile del territorio, energia, "green economy", clima, gestione delle coste, rifiuti, acqua, alimentazione, pesca, sicurezza, agricoltura, amianto, mare), la componente "trasporti" è completamente assente. Sarà stata una dimenticanza o una svista? Oppure il tema è considerato assolutamente indifferente e ininfluente nelle politiche di gestione sostenibile dell'ambiente antropizzato e naturale? Ma come è mai possibile tutto questo?
E per fortuna che si parla, tra l'altro, pure di parchi e aree protette e di turismo. Ma, di come persone e merci devono accedere a quelle aree che non sono prive di vita e di attività umane, e di come devono spostarsi all’interno di quei territori, non è dato saperlo. Forse tutti in mongolfiera?
La cosa che stupisce ancor di più è che neppure l'Assemblea regionale e locale euromediterranea ("ARLEM") che si tiene sempre a Bari il 29 e 30 gennaio presso l’ex Palazzo delle Poste alla presenza di rappresentanti istituzionali e governativi provenienti da mezzo mondo, per discutere di "clima e desertificazione", il tema "trasporti", i suoi molteplici impatti sulla salute dell'ambiente e delle persone, e la necessità di immaginare un diverso sistema di mobilità, sembra non essere all'ordine del giorno.
E dire che in tutte le conferenze internazionali sul clima da quella di Rio de Janeiro a quella di Kyoto e alle altre successive, il settore trasporti motorizzati nelle sue diverse modalità, è stato messo sul banco degli imputati tra le principali cause dei cambiamenti climatici. Peccato che poi, per esempio, il trasporto aereo non è mai entrato nel protocollo di Kyoto. Ma questa è un’altra storia.
Ma torniamo a noi. Le iniziative che renderanno Bari e la Puglia capitale mondiale dell’ambiente per un’intera settimana e il risalto dei media nazionali ed internazionali, contribuiranno nella lotta dell’intera Puglia contro le trivellazioni petrolifere a largo di Monopoli. Ma faccio una domanda. Dire no alle perforazioni, non vuol dire pure no ad un sistema di trasporti motorizzati ed altamente inquinanti?
Peccato. Considerata la notevole partecipazione di pubblico prevista e l'elevato numero di rappresentanti di istituzioni a vario livello, sembra di aver perso un'altra grande occasione per discutere e condividere la necessità di contribuire alla lotta alle emissioni di CO2 e ai consumi energetici anche attraverso altri parametri: per esempio per persona trasportata e per km percorsi. Lo dice pure il DM Ambiente n. 261/2002. Come? Attraverso un sistema di trasporti multimodale: meno auto private in circolazione e aumento dell'indice di occupazione dei veicoli; più servizi di mobilità collettiva; più infrastrutture e servizi per spostamenti brevi a piedi e in bicicletta. Più trasporto intermodale bici e mezzi pubblici. Se non ora, quando?