Rinnovabili, Ifi e Aes: «Gli incentivi favoriscano le imprese italiane»
Le associazioni affidano a una nota congiunta le loro richieste: normativa stabile e un sistema di incentivi che promuova la filiera nazionale
02 February, 2012
«È giunto il momento di fermare lo stillicidio di continue modifiche e revisioni alle norme sulle incentivazioni al fotovoltaico in Italia che già tanti inconvenienti hanno creato e rischiano di allontanare definitivamente gli investitori e generare un tasso di incertezza ormai giunto a livelli insostenibili, anche per un sano sviluppo». Lo scrivono le associazioni Azione energia solare (Aes) e Industrie fotovoltaiche italiane (Ifi), affidando a una nota congiunta la richiesta di miglioramenti rispetto all’attuale modello di incentivazione per il settore del fotovoltaico.
Secondo le due associazioni, per salvaguardare il mercato occorre stabilire delle priorità e la quota dei sussidi deve «necessariamente essere aumentata a favore di innovazioni tecnologiche, prodotti e tecnologie italiane affinché gli incentivi, che hanno fino ad oggi generato per il 90% un introito per le imprese estere, principalmente extraeuropee, siano rimodulati definitivamente per generare ricadute stabili nel tempo per la filiera italiana, il lavoro e la crescita nel nostro paese».
Ifi e Aes sottolineano infine che il mercato Italiano dell'energia solare è uno dei più sviluppati al mondo ed, per cui le due associazioni definiscono «incomprensibile che le risorse ad esso destinate vengano utilizzate per dare lavoro e sviluppo alle aziende straniere». Solo una politica fatta di selettività nelle scelte e programmi a lungo termine, concludono le due sigle, possono consentire alla filiera Italiana di investire, crescere ed entrare nel mercato mondiale della green economy.