Mediterre 2012, qualità dell’aria: Arpa Puglia presenta l’Inventario delle emissioni in atmosfera
Si chiama IN.EM.AR. (INventario EMissioni ARia) l’inventario delle emissioni in atmosfera della Regione Puglia. On line una banca dati curata dall’Arpa Puglia che consentirà di avere un quadro completo sullo stato di salute dell’aria. Sulla base di un valutazione scientifica si decideranno le destinazioni dei finanziamenti
03 February, 2012
Alla presentazione ufficiale dei dati sono intervenuti Massimo Blonda, direttore scientifico Arpa Puglia, Roberto Giua, responsabile dell'Unità Operativa Semplice Aria dell’Arpa e Antonello Antonicelli, dirigente d’area - Ecologia della Regione Puglia. Massimo Blonda e Roberto Giua, dell'Unità Operativa Semplice Aria dell’Arpa, hanno spiegato i compiti dell’Inventario delle Emissioni in Atmosfera e del Catasto delle Emissioni Territoriali (CET) e quanto sia importante “inventariare” le fonti emissive in atmosfera in Puglia al fine di valutarne l’impatto per la salute umana e la salvaguardia dell’ambiente.
Antonicelli, ha spiegato che la Regione Puglia ha affidato ad ARPA la gestione, l'implementazione e l'aggiornamento dell'Inventario Regionale delle emissioni in atmosfera. Dal sito è possibile ottenere informazioni sugli inventari delle emissioni, sulle metodologie di stima, nonché sui valori di emissione regionali. Nella sezione dati è possibile visualizzare le elaborazioni a livello territoriale, suddivise per comparti produttivi o macrosettori (SNAP). I dati sono disponibili secondo report predefiniti o personalizzabili dall'utente, inoltre è anche possibile visualizzare gli approfondimenti tematici (mappe e relazioni). “I dati raccolti dall’Inventario, incrociati con quelli delle ricognizioni meteorologiche e con le rilevazioni delle centraline di monitoraggio sulla qualità dell’aria, - ha dichiarato Antonicelli - consentiranno alla Regione nel giro dei prossimi mesi, di avere un quadro completo sullo stato di salute dell’aria che i pugliesi respirano, area per area. Inoltre tali dati – ha concluso – ci consentiranno di decidere le destinazioni dei finanziamenti sulla base di un valutazione scientifica”.
Per Massimo Blonda “l’inventario e il CET sono degli strumenti unici di conoscenza per la pubblica amministrazione e per i cittadini. Ci rendiamo conto che la pubblica opinione non conosce la sua capacità di accesso ai nostri dati per ottenere ciò che si necessita oppure, per altri vers,i ha delle aspettative assolutamente esorbitanti rispetto a quello che si può oggettivamente rispondere. Altro aspetto sottolineato da Blonda, la non sempre veritiera correlazione diretta e automatica tra dato emissivo e dato di inquinamento del recettore. “Non sempre i dati di bilancio di emissioni del proprio comune – ha spiegato Blonda – riescono in maniera lineare a provare che sia il comune più inquinato della Puglia”.
Riguardo ai dati forniti, Blonda ha confermato che “le dichiarazioni degli imprenditori potrebbero presentare dati sottostimati, però il nostro controllo, attraverso l’incrocio e le sovrapposizioni dei dati con altre industrie simili, (ad esempio utilizzo di quantità di materiale combustibile o la materia prima usata), ci permettono di comprendere facilmente chi dichiara il falso”.
Riguardo alla presentazione In.em.ar, Giua ha spiegato che “la normativa vigente prevede, per la grossa mole dei dati da trattare e da verificare, un aggiornamento ogni 5 anni e per quelli regionali ogni 2 o 3 anni. Dunque, per la Puglia i dati più aggiornati si riferiscono al 2007/2008, mentre nei prossimi mesi sarà predisposto l’aggiornamento In.em.ar. Puglia al 2010”. Riguardo alle osservazioni sui microinquinanti, gli studi hanno messo in rilievo, il contributo notevole del trasporto (pari al 56% del totale) sugli ossidi di azoto (NOx) e l’incidenza dei comparti industriali e energetici pari al 82% del totale sull’anidride solforosa (SO2).
Sulle emissioni di PM10, il 40% sono causate dagli incendi dei boschi e dal legname bruciato nelle campagne. il 20%, invece, è prodotto dal settore trasporti stradale, il 24 % dall’industria e dal settore energia.
Questi i riferimenti dei due strumenti informatici implementati da ARPA Puglia (Inventario delle Emissioni in Atmosfera: www.inemar.arpa.puglia.it e il Catasto delle Emissioni Territoriali: www.cet.arpa.puglia.it), dati relativi sulla quantità degli inquinanti provenienti sia da attività antropiche sia da sorgenti naturali.