Torino scuole aperte: ma i presidi non sono d’accordo
I presidi protestano: lunedì 30 gennaio si chiude per neve, mentre venerdì 3 febbraio, quando gran parte della neve si è trasformata in ghiaccio scivoloso, le scuole restano aperte. Ma i mezzi pubblici circolano senza troppi problemi, e per il Provveditorato non c’è alcuna ragione di chiudere e Torino “resiste”, nonostante le numerose assenze in classe
03 February, 2012
Scuole chiuse con la neve, scuole aperte con il ghiaccio: lunedì 30 gennaio gli istituti erano rimasti chiusi per neve, su decisione del Comune. Il provvedimento a molti era parso ingiustificato, un eccesso di prudenza per una città ai piedi dell’Alpi, che alle nevicate dovrebbe essere ormai abituata. Tre giorni dopo la situazione è ribaltata: nelle Marche, in Emilia Romagna, nel Lazio e in Toscana la maggior parte degli studenti è in vacanza, mentre Torino sceglie di non chiudere, dopo un vertice in prefettura denso di tira e molla. (In un primo momento infatti il Comune sembrava intenzionato a chiudere gli istituti venerdì 3 febbraio, ma il no del Provveditorato e della Provincia avrebbero convinto il Sindaco a fare marcia indietro).
Non si chiude perché la neve ha smesso di cadere, e il sole sta tornando a splendere; i mezzi pubblici sono ovviamente più lenti del consueto ma nel complesso la situazione è sotto controllo, dunque non c’è ragione di interrompere la didattica.
Ma non tutti sono d’accordo. I presidi hanno protestato a gran voce per la mancata chiusura, definendola una follia. Le classi sono piene solo a metà, il personale scolastico è dimezzato e molti temono il rischio di cadute accidentali. La neve si è ovviamente trasformata in ghiaccio, e la città è oggettivamente scivolosa, soprattutto nelle ore più fredde. I dirigenti scolastici si sono detti preoccupati anche delle possibili conseguenze legali delle eventuali ruzzolate davanti agli istituti: le famiglie potrebbero sporgere denuncia, perché è responsabilità della scuola rendere agibile (e agevole) il passaggio, ma con l’organico ridotto non tutti ce la fanno.
Ecco cosa risponde l’Assessore ai Trasporti Claudio Lubatti dalle pagine del suoblog: “Crederà mica qualcuno che la scelta di lunedì che in molti oggi definiscono azzeccata (per poi legittimamente chiedere lumi sulla mancata chiusura di domani) sia stata priva di polemiche??? Vi prego di credere che ho ricevuto centinaia di segnalazioni di protesta lunedì, ed altrettante lettere di ringraziamento per aver tenuto aperto, ed oggi … stesso film … Segnalazioni di protesta e di ringraziamento in egual numero, e in queste ultime si teorizza che sarebbe stato un massacro chiudere (ma … scusate … non ve li ricordate più i post sulla mia bacheca su quanto costa un baby sitter??) … sarebbe stato impossibile far contenti tutti: meglio quindi provare a decidere, convinti delle proprie valutazioni, guardando avanti ascoltando tutti senza però l’utopistica unanimità che mai sarebbe raggiungibile in una città da 900mila abitanti più 400mila cityuser circa”.