Dove vanno le anatre quando gela? La Darsena di Milano nel ghiaccio
Il freddo di questi giorni ha trasformato la Darsena in una lastra di ghiaccio, e gli uccelli la stanno abbandonando, volendo verso Parco Sempione e le marcite attorno a Milano per nutrirsi. La situazione è drammatica: gli uccelli hanno bisogno di cibo per alzare la temperatura corporea ma neve e ghiaccio hanno coperto tutto. Ne parliamo con Thomas Giglio di LIPU Milano
08 February, 2012
Il freddo di questi giorni ha intrappolato la Darsena nel ghiaccio, e gli uccelli hanno abbandonato l’oasi, volendo verso il parco agricolo e le marcite attorno a Milano, dove è ancora possibile nutrirsi. “La situazione generale degli uccelli in questi giorni è drammatica – ci racconta al telefono Thomas Giglio della LIPU di Milano - il freddo richiederebbe un surplus di alimentazione per scaldarsi, ma la quantità di cibo è calata drasticamente a causa della neve che ha ricoperto tutto. La situazione in campagna è quasi peggiore: e infatti in città stanno arrivando uccelli mai visti prima. L’altro giorno ci è stata segnalata la presenza di nove organetti alpini, uccelli che – come dice il nome- normalmente vivono in montagna, non a Milano”.
Gli organetti arrivano in città, ma le papere se ne vanno. La Darsena è quasi abbandonata e i pochi uccelli rimasti non sembrano cavarsela molto bene…
Le anitre sono volate quasi tutte via, e paradossalmente per gli uccelli acquatici la situazione è migliore: negli specchi d'acqua non gelati le condizioni sono più stabili, perché la temperatura dell'acqua è soggetta a meno variazioni rispetto a quella ambientale, e le risorse trofiche sono normalmente disponibili. E’ chiaro che la situazione si ribalta là dove l'acqua è ghiacciata, perché allora viene a mancare tutto. I germani che normalmente popolano la Darsena sono migrati, non molto lontano, a dire il vero: a Parco Sempione e nelle marcite attorno a Milano. Alcuni però cercano di rimanere fino all'ultimo, con il rischio di restare intrappolati nel ghiaccio, come è successo l'altro ieri. (ndr: due cigni e un'anitra sono stati messi in salvo nei giorni scorsi)
Queste piccole migrazioni interne al territorio cittadino sono sufficienti o gli animali rischiano comunque di non sopravvivere?
Gli uccelli acquatici hanno buone riserve di grasso… ma se le temperature non risalgono sarà un’ecatombe, e non solo per loro, ma per tutti i tipi di uccelli. Non c’è abbastanza cibo.
E non si può fare nulla?
Noi abbiamo organizzato diverse mangiatoie in città. Nel Parco del Lambro riusciamo a sfamare ogni giorno migliaia di uccelli, però è una goccia. Quelli in difficoltà sono molti, molti di più, si parla di milioni. Per questo abbiamo lanciato appelli ai cittadini, assieme ad altre associazioni ambientaliste perché diano il loro contributo. Basta poco, un po’ di cibo su balconi e luoghi protetti, almeno a 1 metro e mezzo da terra, può fare la differenza. (NdR: ecco i consigli diffusi da LIPU per preparare le mangiatoie: pezzetti di grasso e carne, croste di formaggio, frutta fresca e secca, briciole dolci, miscele di semi. Senza dimenticare l’ acqua - quella disponibile è spesso ghiacciata - ed evitando il pane, che sazia gli uccelli ma non li nutre). Per le anatre è un po’ più complicato: hanno bisogno dell’acqua comunque, anche per scaldarsi, quindi è più difficile intervenire direttamente…
Ma non si può rompere il ghiaccio che ricopre la Darsena?
Aiuterebbe, ma purtroppo è una questione di costi e risorse: a queste temperature il ghiaccio si riforma ogni notte. E’ un lavoro titanico, non basta romperlo in alcuni punti, bisognerebbe liberare migliaia di metri quadrati. Costa troppo.
Andando oltre l’emergenza di questi ultimi giorni, resta il problema generale del futuro della Darsena. Il progetto delle Vie dell’Acqua, legato all’Expo prevede la riqualificazione dell’area ma non sembra contemplare la possibilità di valorizzare quella che di fatto è già una bellissima oasi naturale spontanea. La LIPU non potrebbe farsene carico?
Tasto dolente. Ci provammo già, con la precedente amministrazione comunale. Avevamo già un progetto pronto, addirittura la cartellonistica, ma purtroppo alla fine non se ne fece più nulla. Noi saremmo felici di riprenderlo in mano, ma a patto che il Comune si impegni concretamente. E’ un progetto bellissimo ma ci vuole serietà. Se questa volontà ci sarà noi siamo più che disponibili. Altrimenti abbiamo altro da fare.