Brindisi, operazione “Mare d'Inverno 2012”: 30 volontari puliscono una spiaggia della città
Con le mareggiate arrivano i rifiuti dal mare. Varie associazioni hanno rinnovato anche quest’anno l’appuntamento “Mare d’Inverno” con l’obiettivo di pulire una spiaggia della città (ex lido Poste). 30 volontari hanno raccolto 25 sacchi totali di materiale vario in plastica
09 February, 2012
Si è svolta, il 5 febbraio, anche a Brindisi la “caccia… ai rifiuti” nell’ambito della manifestazione nazionale “Il Mare d’Inverno”, con il Patrocinio della Città di Brindisi ed il supporto della Monteco srl. Sulla spiaggia dell’ex Lido Poste, 30 volontari di varie associazioni, tra cui FARE VERDE Puglia (presidente Francesco Greco), Nuova Italia Brindisi (coordinatore Cesare Mevoli), ASICIAO – Exuvia ed ASICIAO – Laboratorio d’Arte EVO armati di guanti, rastrelli e sciarpa, hanno raccolto e censito i rifiuti presenti sul litorale abbandonato.
All’iniziativa hanno partecipato anche alcuni cittadini inglesi, dipendenti dalla Base Onu di Brindisi, residenti nella zona, entusiasti dell’iniziativa.
Quella di Fare Verde non è voluta essere una pulizia per preparare il litorale all’arrivo dei bagnanti, ma per ricordare che il mare e le spiagge non esistono solo con l’arrivo della stagione balneare e subiscono l’inquinamento dell’uomo per 12 mesi l’anno.
Al termine della “caccia”, svoltasi in presenza di un forte vento e di scrosci d’acqua gelida, i volontari hanno stilato una “classifica” dei rifiuti più frequenti, rinvenuti e raccolti per individuare quali siano le cause e le fonti di inquinamento e degrado del litorale: 25 sacchi totali di materiale vario in plastica (in particolare flaconi per detersivi, bottiglie, cassette per il pesce, retine da pesca, teloni, boe para urti delle navi, parti di cassonetti raccolta differenziata del vetro) spesso lasciato in mare dalle navi-cargo che passano nell’Adriatico.
Ancora, bottiglie in vetro (olio e vino), una lampadina, scarpe, oggetti in polistirolo. Si registra, in linea con i primi risultati nazionali, il ritorno massiccio della presenza di cotton fioch in plastica: un dato che Fare Verde pensava ormai superato atteso che, dal 2001, la legge ne vieta la commercializzazione. Purtroppo il mare restituisce quanto in esso scaricato nei decenni.
Quanto rinvenuto, e molto ancora resta sulla battigia, induce Fare Verde a richiedere interventi legislativi che vietino l’usa e getta, favorendo il “vuoto a rendere” per gli imballaggi degli alimenti e detersivi, unica strada percorribile per tutelare seriamente l’ambiente.