Bergamo: sessanta nasi elettronici per fiutare lo smog
Una sperimentazione nata dall’Università degli Studi dell’Aquila potrebbe portare presto a Bergamo per un anno sessanta dispositivi elettronici (i “nasi”) in formato tascabile che trasportati dagli agenti della polizia municipale su e giù per al città consentiranno di monitorare la qualità dell’aria su tutto il territorio cittadino e non solo nelle tre centraline ad oggi presenti
10 February, 2012
A Bergamo arriveranno sessanta nasi elettronici: è il risultato di una sperimentazione nata dalla collaborazione fra il Comune, Telecom Italia e l’Università degli Studi dell’Aquila. Obiettivo: rilevare nel modo più preciso possibile la qualità dell’aria in ogni punto della città, e non solo nelle stazioni di monitoraggio. I nasi, in formato tascabile, saranno installati sulle volanti o affidati agli agenti della polizia locale, che per lavoro viaggiano su e giù per la città tutto il giorno, permettendo così di coprire con le rilevazioni automatiche praticamente tutta l’area cittadina.
La città di Bergamo non è stata scelta per qualche motivo particolare, ma è stata estratta a sorte per la sperimentazione, assieme a Pistoia. Un caso fortunato, per il Comune: “Abbiamo appena attivato un nucleo di polizia ambientale ha spiegato con entusiasmo l'assessore alla Sicurezza Cristian Invernizzi – e questo progetto cade veramente a fagiolo”.
I nasi saranno quindi portati in giro dagli agenti, Telecom Italia si occuperà della trasmissione dei dati e l’elaborazione e valutazione dei risultati spetterà ai ricercatori dell’Aquila. La sperimentazione durerà un anno, e perché scatti il protocollo d’intesa si attende il verdetto della giunta comunale, che appare bendisposta. “Potenziare il sistema delle centraline era nella nostra agenda – ha dichiarato l’Assessore all’Ambiente Massimo Bandera – quindi per me ben vengano i sessanta nasi in più”.