Paolo Hutter
E' come se fossero stati adottati da una parte della popolazione locale di Pino Torinese 4 cuccioli di cinghiale che da qualche settimana vivono ai bordi della panoramica per Superga, all'inizio dell'omonimo Parco Collinare. E’ una situazione tenera e poetica di avvicinamento tra animali selvatici ed esseri umani, dall’esito incerto, perché il cinghiale adulto è un animale dannato. Ma intanto godiamoci la scena.

Rimasti orfani della madre i 4 cuccioli di Pino sopravvivono allo stato selvaggio e nella neve, ma vengono a prendere sul marciapiede il cibo - frutta e verdura - che viene loro portato da passanti e automobilisti. Ormai sono stati immortalati da ogni sorta di fotocamere e cellulari e si lasciano avvicinare.

Un mio nipote l’altro ieri gli ha portato degli avanzi di verdura e sono venuti a prendergleli dalle mani. Grufolano, giocano, ruzzolano nella neve e ciò che resta del loro istinto selvatico li tiene lontani dalla strada, altrimenti sarebbero già finiti sotto un’auto.

Gli automobilisti quotidiani, quelli che già conoscono la
postazione dei cinghialotti, comunque rallentano e passano lentissimi. Non sono una specie, protetta, anzi contro i cinghiali, oltre ai cacciatori, ci sono anche i “selecontrollori” , guardie e anche cacciatori privati autorizzati dalla Provincia per abbattere il sovrannumero.

Del resto i danni alle colture agricole sono notevoli e le poche volte che un cinghiale finisce in città è una piccola tragedia. Si dice per altro che la popolazione dei cinghiali venga mantenuta alta da cacciatori che immettono nottetempo dei nuovi esemplari in collina.

E’ difficile immaginare un futuro sicuro per le quattro mascottes di Pino Torinese. Ma per il momento è il loro status di cuccioli a proteggerli.

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