Emergenza rifiuti a Roma, Legambiente si appella al ministro Clini
Il presidente Lorenzo Parlati: «Al Ministro Clini chiediamo di co-finanziare un programma straordinario per differenziata, riduzione e riuso a Roma e nel Lazio, azzerando il commissariamento per restituire responsabilità alle amministrazioni locali»
12 March, 2012
«Al Ministro Clini chiediamo di co-finanziare un programma straordinario per differenziata, riduzione e riuso a Roma e nel Lazio, azzerando il commissariamento per restituire responsabilità alle amministrazioni locali. E’ l'unica vera via d'uscita per sventare l'emergenza rifiuti». Oggi il ministro dell’Ambiente Corrado Clini incontrerà il sindaco di Roma Alemanno, il presidente della provincia Zingaretti, la governatrice Polverini e il prefetto Pecoraro, commissario straordinario per la chiusura di Malagrotta, per parlare dell’emergenza rifiuti a Roma, e il presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati lancia un appello al titolare del dicastero di via Colombo.
«Siamo molto preoccupati come il Ministro, ma era tutto già scritto, i problemi a Corcolle e Riano erano noti, la contrarietà di chi gestisce quei vincoli anche. Ora la vera sfida è quella della differenziata, la situazione assurda nella quale ci troviamo determina scelte obbligatorie, un po' come successe a Milano diversi anni fa quando la discarica chiuse e in pochi mesi si arrivò a triplicare i rifiuti differenziati. Oggi si può fare di più, le raccolte domiciliari porta a porta possono far arrivare in tre mesi la Capitale al 65% di rifiuti da riciclare», continua Parlati.
Il presidente di Legambiente Lazio si sofferma poi sulla situazione della Capitale: «Il problema più serio, infatti, è proprio a Roma, dove in questi anni l'Ama e il sindaco Alemanno hanno messo in campo strampalate raccolte miste che non hanno funzionato affatto, con continui aumenti della tariffa per i cittadini, senza alcun risultato concreto. Se Alemanno, Polverini, Zingaretti vogliono davvero chiudere Malagrotta senza aprirne una nuova, l'unica strada è quella di mettere in campo strategie, azioni attuabili e finanziamenti in questa direzione, altrimenti ci attende lo stesso percorso di Napoli, con barricate e rifiuti per strada».
Gli fa eco la direttrice dell’associazione Cristiana Avenali: «A Roma in questi anni il sindaco Alemanno ha solo fatto danni nella gestione dei rifiuti, con continui aumenti della tariffa che i cittadini versano, fino a ben 630 milioni di euro, che potrebbero ancora aumentare di 20 milioni col prossimo bilancio, senza nessun passo avanti sulla differenziata. Il Comune non ha saputo scegliere un luogo adatto per il dopo Malagrotta e ha determinato questa situazione, nella quale ora il rischio è quello di continuare con il monopolio esistente, scegliendo di dare il via libera alla nuova buca di Monti dell'Ortaccio, accanto a Malagrotta».
Avenali chiede che «dopo l'incontro con il Ministro Clini, il Comune, la Provincia e la Regione mettano sul tavolo investimenti e si facciano promotori subito di un grande confronto pubblico con le parti sociali, le associazioni, i comitati, le imprese per costruire un percorso certo su riciclaggio, riuso e riduzione». E invita a non temporeggiare: «Bisogna smettere la corsa solitaria e irresponsabile verso il baratro, il commissariamento è stata una vera iattura come nei dieci anni passati, ora è il momento di una politica pubblica seria e rigorosa, non è rincorrendo le possibili localizzazioni per discariche che si può rendere moderna la gestione, serve un grande coinvolgimento dei cittadini, l'esatto contrario del commissariamento».