Città in bici: “Le due ruote sarebbero in calo? Veramente no…”
Dopo FIAB e Legambiente, il commento di Città in bici sulle statistiche pubblicate da Isfort nel rapporto mobilità 2011, che vedrebbero un calo degli spostamenti in bicicletta particolarmente acuto nell’ultimo anno, ma costante già dal 2001. Risponde per noi Gianni Stefanati, Bicycle Manager dell’Agenzia Mobilità della Città di Ferrara e responsabile della rete nazionale Città in Bici
12 March, 2012
Parliamo ancora di città e biciclette, perché la domanda sollevata con l’analisi del Rapporto Isfort sulla mobilità 2011 non trova ancora una risposta completamente convincente: è vero o no che in Italia l’uso della bicicletta sta calando? Non è solo un “pallino” da addetti ai lavori, ma uno specchio importante delle politiche attuate (e non attuate) dalle amministrazioni. Avevamo già raccolto il parere di Antonio dalla Venezia (Presidente di FIAB) e Damiano Di Simine (Legambiente). Questa volta chiediamo l’opinione di Gianni Stefanati, Bicycle Manager dell’Agenzia Mobilità della Città di Ferrara e responsabile della rete nazionale Città in Bici .
Un problema di metodo: quanto è attendibile il rapporto?
“A parte lo sconfortante e desueto accoppiamento delle due forme di mobilità dolce, il rapporto è lacunoso sotto molti aspetti – afferma Stefanati - Il problema di avere dati attendibili e comparabili del modal split urbano si pone da sempre nei comuni più sensibili. La soluzione sembrava quella di uniformarsi al CATI (NdR: interviste telefoniche) ma il famoso campione rappresentativo dista ogni anno di più dalla realtà. Per questo molte città si stanno orientando sui dati sul campo per disegnare il modal split, e non si parla più di popolazione residente, ma di popolazione mobile che tiene conto di chi insiste nel tessuto urbano proveniendo da comuni limitrofi o semplicemente è non residente come nel caso degli studenti fuori sede e dei lavoratori stranieri. La stessa indagine telefonica non è più attendibile: sono sempre di più le persone che rinunciano al telefono fisso e si liberano dalle inopportune chiamate commerciali orientandosi sulle formule della telefonia mobile a basso costo”.
Meno biciclette? “A noi non risulta affatto…”
“Dai dati in nostro possesso non ci risulta una flessione della mobilità in bicicletta, al contrario: nelle città che hanno fatto rilevazioni sul campo nei vari periodi dell'anno, si è registrato un aspetto inedito di fidelizzazione a questo mezzo anche nelle giornate invernali. Aspetto che va di pari passo con la decrescita dei mezzi a motore a disposizione delle famiglie. Con lo slogan "Li contiamo perché contino di più", i Comuni della rete di Città in Bici si stanno attrezzando con impianti di rilevazione fissi dei flussi ciclistici. Bologna, ad esempio, con le postazioni mobili registra di anno in anno un aumento del 10%. Ferrara, che attraverso il progetto europeo Bicy sta completando la rete di rilevazione fissa dei passaggi dei ciclisti, ha monitorato anche lo "zoccolo duro" registrato poche ore prima della nevicata e dell'ondata di gelo che ha colpito l'Italia, contando una diminuzione della popolazione mobile in bici rispetto alle auto di appena il 53,05% a gennaio 2012 in rapporto a maggio 2011. Certo, l'Italia è fatta anche da città come Viterbo dove il 98% degli spostamenti avviene a auto o in moto ma trasmettere un messaggio, come si evince dal Rapporto Isfort, che il paese intero dipende dal motore a scoppio ce ne passa. Una maggiore suddivisione territoriale avrebbe aiutato a comprendere meglio il quadro generale".
Leggi anche: Isfort: nel 2011 ridotti gli spostamenti, ma sarebbero quelli in bici e a piedi a calare di più