Emergenza rifiuti a Roma, scelta siti al vaglio di una commissione tecnica istituita dal ministero
E' questo il principale risultato della riunione convocata stamani mattina dal ministro dell'Ambiente Clini, a cui hanno partecipato il sindaco Alemanno, il presidente della provincia Zingaretti, la governatrice Polverini e il prefetto e commissario per la chiusura di Malagrotta Pecoraro
12 March, 2012
La scelta di Riano e Corcolle come siti per le due discariche provvisorie dopo la chiusura di Malgrotta passerà al vaglio di una commissione tecnica istituita dal ministero dell’Ambiente. È questo il risultato raggiunto nella riunione convocata questa mattina dal ministro Clini sull’emergenza rifiuti a Roma, a cui hanno partecipato il sindaco Alemanno, il presidente della provincia Zingaretti, la governatrice Polverini e il prefetto e commissario per la chiusura di Malagrotta Pecoraro.
I siti, dunque, potrebbero cambiare, e una risposta si avrà il 22 marzo, quando Clini ha convocato un'altra riunione. Le voci parlano di un passo indietro su Riano e Corcolle (lo stesso ministro Ornaghi si è pronunciato a favore della tutela della vicina Villa Adriana). Al prefetto furono proposti sette siti. Ma Osteriaccia fu scartato perchè vicino all'autostrada e a un ospedale. Castel Romano era nei pressi di negozi e case. A Pizzo del Prete non c'erano cubature disponibili, per cui si scelsero delle cave, cioè Riano e Corcolle (Pian dell'Olmo era troppo piccola). E il settimo sito, Monti dell'Ortaccio, del patron di Malagrotta Manlio Cerroni? Pecoraro a suo tempo fu categorico: «È adiacente a Malagrotta, una zona la cui alta contaminazione rende la sua esclusione non derogabile».
«Le soluzioni transitorie già individuate dal prefetto saranno oggetto di ulteriore valutazione insieme con le altre opzioni che erano già state individuate dalla Regione», ha spiegato Clini dopo l’incontro. «Abbiamo istituito una struttura tecnica di supporto coordinata dal segretario generale del ministero Antonio Agostini, alla quale partecipano il Comune, la Provincia, la Regione e la struttura commissariale. Il ministero dell'Ambiente si fa carico di attivare questa iniziativa a supporto degli enti locali e della struttura commissariale». Il ministro ha poi annunciato che il prossimo 22 marzo ci sarà una nuova riunione «per fare il punto in merito alla valutazione tecnica di questo gruppo di lavoro e per procedere in modo tale che la soluzione transitoria possa essere di garanzia per tutti, efficiente ed effettivamente transitoria». «Quello che non possiamo permetterci è che per ragioni varie fondate dal punto di vista ambientale, ma molto di più sostenute da ragioni politiche, si possa rischiare la reale emergenza rifiuti a Roma», è stato il commento conclusivo di Clini.
A partire dalle 9,30, davanti al ministero si sono riuniti circa 300 manifestanti provenienti da Riano e San Vittorino-Corcolle e Tivoli per protestare contro l'ipotesi di realizzare discariche sul loro territorio. «Hanno scelto il sito con il maggior numero di vincoli, ben otto - spiega Farbrizio Rossi, abitante di San Vittorino - Chiediamo al ministro di far valere le competenze tecniche qualificate». Giorgio Coppola, portavoce del coordinamento Riano No Discarica gli fa eco: «Chiediamo la sospensione di tutti i procedimenti per realizzare delle discariche in luoghi non idonei. Chiediamo la valutazione di soluzioni alternative, e non di siti alternativi». Si vedevano bandiere e striscioni del comitato Rifiuti zero, di Coldiretti, di Legambiente, di Italia Nostra Roma e del Sole che Ride. Attraverso una delegazione composta dal senatore dell'Idv Stefano Pedica, il leader dei Verdi del Lazio Nando Bonessio e il consigliere regionale Fds, Fabio Nobile, i comitati sono anche riusciti a far arrivare al tavolo la loro documentazione tecnica sui siti. «Voglio leggere prima le carte poi posso invitare a un tavolo», avrebbe detto il ministro, stando a quanto riportato da senatore Idv, Stefano Pedica.
Intanto Italia Nostra chiede le dimissioni del commissario Pecoraro. «Dopo otto mesi di inconcludenti istruttorie affidate con pieni poteri, per trovare la soluzione successiva alla chiusura della discarica di Malagrotta, al commissario Giuseppe Pecoraro resta una sola via onorevole a disposizione: dimettersi, per aver fallito nel proprio mandato», dichiara il presidente Carlo Ripa di Meana, sottolineando che «oggi l'iniziativa passa di fatto, per manifesta incapacità del Commissario, al Ministro dell'Ambiente, Corrado Clini».
Legambiente non nasconde la propria delusione. «Dopo l'incontro siamo ancora più preoccupati, si persegue nell'errore, non si tratta di scegliere un nuovo sito per la discarica e rinviare al 2015 la messa a regime del piano regionale rifiuti, si deve partire subito con un nuovo programma per la differenziata», commenta Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio.
Tre le richieste dell'associazione alle istituzioni: «Avviare subito un programma straordinario per la differenziata porta a porta, la riduzione e il riuso, con fondi vincolati e un cofinanziamento Ministero Ambiente, Regione Lazio, Provincia e Comune di Roma; grande confronto pubblico con le associazioni e tutte le parti sociali su obiettivi e tempi; azzeramento del commissariamento per restituire le obbligatorie responsabilità alle amministrazioni locali». Secondo Parlati, «in tre mesi la Capitale può arrivare al 65% di differenziata da riciclare, ma l'AMA e il Sindaco Alemanno devono dismettere il sistema fallimentare della raccolta mista che sta facendo fallire la differenziata in quei quartieri e puntare sul porta a porta in tutta la città, come fanno i 1.290 Comuni ricicloni italiani».