Torino: 520 dipendenti comunali usano la bici per gli spostamenti di servizio
Per incentivare l'uso della bici per gli spostamenti di servizio (lavoro-lavoro) Palazzo Civico ha assicurato contro gli infortuni i propri dipendenti. Ma rimane il nodo degli spostamenti casa-lavoro: un decreto nazionale limita gli indennizzi ai soli infortuni avvenuti su piste ciclabili o in zone pedonali
26 March, 2012
Il Comune di Torino cerca di incentivare l’utilizzo della bicicletta tra i propri dipendenti, assicurandoli contro gli infortuni e garantendo la copertura assicurativa in caso di incidenti. L’iniziativa ha riscosso un grande successo: sono 520 i lavoratori che hanno risposto positivamente alla circolare diffusa lo scorso novembre dal Servizio Centrale Risorse Umane di Palazzo Civico e che, dal 1° gennaio di quest’anno, sono stati autorizzati all’uso della bicicletta per le uscite di servizio. “Da anni impegnato in politiche ambientali, con azioni volte al risparmio energetico e alle riduzioni dell’inquinamento atmosferico e delle emissioni inquinanti derivanti dal traffico urbano –spiega l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta– il Comune ha deciso di incoraggiare i propri dipendenti all'utilizzo della bicicletta per gli spostamenti dovuti ad esigenze di servizio, anche in un’ottica anche di risparmio economico".
Con un’azione concertata tra il Settore Tutela Ambiente, in cui opera l’Ufficio Biciclette della Città, il Settore Facility Management, che si occupa dei contratti assicurativi dell’Amministrazione, e il Settore Gestione delle Risorse Umane, con l’Ufficio Infortuni e rapporti con l’INAIL, si sono chiariti e superati tutti gli aspetti che finora non permettevano una definizione precisa della possibilità per i dipendenti di muoversi in bicicletta per motivi di servizio. Così, ottenuta l’autorizzazione preventiva dei loro dirigenti che farà scattare la tutela contro gli infortuni e la copertura assicurativa in caso di incidenti, ora i dipendenti di Palazzo Civico potranno utilizzare la bicicletta per gli spostamenti dovuti ad esigenze di servizio. Per favorire e semplificare al massimo l'uso di questa opportunità le biciclette usate dai dipendenti potranno essere indifferentemente di proprietà privata del dipendente stesso, o di proprietà del Comune, o le biciclette del servizio bike sharing [TO]Bike.
In merito invece al cosiddetto “infortunio in itinere”, cioè tra l’abitazione e il luogo di lavoro, nel 2009 la Città di Torino ha aderito con deliberazione di Giunta alla petizione promosso dalla FIAB (Federazione italiana amici della bicicletta) per modificare l’art. 12 del Decreto Legislativo 23 febbraio 2000, n. 38 (Disposizioni in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) con la quale si chiede che l'infortunio occorso al lavoratore che si reca al lavoro in bicicletta sia sempre riconosciuto, mentre tutt'oggi lo è solo in alcuni casi (“necessitati”). E’ utile ricordare però un importante passo avanti: una circolare dell’INAIL del 7 novembre 2011, in risposta a molte sollecitazioni, chiarisce che gli infortuni in itinere con la bicicletta avvenuti su piste ciclabili o in aree interdette al traffico motorizzato sono riconosciuti e indennizzati.