Tagli ai treni lunga percorrenza Nord-Sud: Regione Puglia presenta dossier “Ricucire l’Italia”
Regione Puglia riapre vertenza con Trenitalia per eliminare lo stop obbligatorio di Bologna. Inviato al governo un dossier “Ricucire l’Italia - Le zone d’ombra del servizio ferroviario nazionale” per riequilibrare l’offerta di Trenitalia. L'azienda da dicembre fino a oggi non ha fornito al Governo nessuna risposta
02 April, 2012
Regione Puglia riapre la vertenza con Trenitalia presentanto un dossier “Ricucire l’Italia - Le zone d’ombra del servizio ferroviario nazionale” che verrà inviato al Governo come contributo della Regione Puglia per individuare le tratte sulle quali si potrebbe intervenire per riequilibrare l’offerta di Trenitalia. Da dicembre fino ad oggi Trenitalia non ha mai fornito i dati di dettaglio sulla struttura del servizio nonostante la richiesta inviato dal suo committente, lo Stato italiano. Negli ultimi due anni il Mezzogiorno ha subito un taglio del 60% dei treni notte sulla linea adriatica e del 38% dei treni contribuiti da finanziamenti dello Stato.
Martedì 3 Aprile 2012 alle ore 12.00 presso la sede del Consiglio Regionale della Puglia (Via Capruzzi – Bari) nella Sala attigua all’Aula Consiliare, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e l’Assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Guglielmo Minervini presenteranno alla stampa il dossier “Ricucire l’Italia – Le zone d’ombra del servizio ferroviario nazionale”. Il documento verrà inviato al Governo come contributo della Regione Puglia per individuare le tratte sulle quali si potrebbe intervenire con dei tagli per riequilibrare l’offerta di Trenitalia.
Il ritardo con cui il Governo avrebbe dovuto definire la nuova proposta di servizi di collegamento ferroviario a lunga percorrenza effettuati da Trenitalia, infatti, è determinato dagli inaccettabili ostacoli che l’azienda sta ponendo per la definizione della vertenza aperta dalla Puglia.
La Regione intende allora agevolare il lavoro del Governo per dimostrare come possano essere fatti, senza ulteriori risorse aggiuntive, interventi di riequilibrio dei servizi per ripristinare i collegamenti diretti tra il Nord e il Sud del Paese.
“Tempo scaduto. Abbiamo atteso pazientemente e seguito con ripetuti contatti il lavoro del Ministero delle infrastrutture, che si era impegnato a un intervento per avviare un progressivo riequilibrio dell’offerta del servizio universale a lunga percorrenza di Trenitalia. Apprezziamo lo sforzo che il governo sta compiendo, ma con altrettanta schiettezza dobbiamo confessare il nostro stupore dopo aver scoperto la causa del ritardo. Nella nostra interlocuzione continua abbiamo appreso, infatti, che Trenitalia non ha mai fornito i dati di dettaglio sulla struttura del servizio al suo committente. E nonostante i ripetuti solleciti si ostina a negare l’accesso a informazioni che dovrebbero essere fondamentali per la funzione programmatoria del Ministero”.
L’assessore alle infrastrutture e mobilità della Regione Puglia Guglielmo Minervini riapre così la vertenza con Trenitalia per i servizi a lunga percorrenza che dopo il cambio orario, avvenuto a dicembre, hanno spaccato in due l’Italia. “Non abbiamo dubbi – aggiunge Minervini – sulla volontà del governo di riprendere la sua funzione politica di programmazione dei servizi ferroviari con un’attenzione alle aree deboli del Paese ma a distanza di oltre un mese la Puglia attende ancora, con una pazienza sempre più residua, risposte concrete”.
All’incontro con il governo la Regione aveva offerto, in un puntuale dossier, la fotografia della disparità di servizi tra nord e sud del Paese che ha visto negli ultimi due anni un taglio del 60% dei treni notte sulla linea adriatica e del 38% dei treni contribuiti da finanziamenti dello Stato, a fronte del taglio di un solo treno contribuito nel centro-nord cui si è aggiunto perfino un enorme incremento dei treni ad alta velocità.
Eliminare lo stop obbligatorio a Bologna
“Abbiamo continuato parallelamente anche noi – conclude Minervini - un lavoro silenzioso di analisi dell’organizzazione del servizio universale per dimostrare come possano essere, anche senza ulteriori risorse, fatti interventi di riequilibrio dei servizi per ripristinare i collegamenti diretti con Milano, Torino, Trieste e Venezia, eliminando lo stop obbligatorio a Bologna e la riattivazione dei collegamenti notturni anche da Taranto. Lo renderemo pubblico nei prossimi giorni. La vertenza non è affatto chiusa, siamo convinti più che mai di aver toccato una nevralgica politica nazionale nella quale, come i fatti stanno dimostrando, il vuoto di indirizzo dei vari governi è stato totale. E in questo vuoto una singola azienda ha deciso per tutti gli italiani”.