Torino: più gente sul bus grazie al car sharing
Numeri in costante crescita per le auto pubbliche condivise sotto la Mole: 2600 abbonati, 127 mezzi e 91 stalli. Secondo un'indagine condotta dal Car City Club chi si abbona al servizio contestualmente aumenta del 14% i propri viaggi in bus
05 April, 2012
Probabilmente incoraggiato anche dagli ultimi rincari sulla benzina continua il trend di crescita degli abbonamenti al car sharing torinese. Sono 2600 le persone che hanno scelto il servizio come alternativa, nel 70% dei casi, al possesso di un auto di proprietà mentre il 21% quelle che ne hanno affiancato l'uso ad un'auto già presente in famiglia. Il 76% sono privati e famiglie, il 7% sono lavoratori autonomi o professionisti, il 17% sono enti pubblici, aziende ed associazioni.
Un nuovo approccio alla mobilità, basato sulla condivisione e non sul possesso, che inizia a poggiare su numeri di tutto rispetto.
Ogni mese vengono effettuate con le 127 vetture di car e van sharing (45 alimentate a metano) circa 3.200 corse, per una media di 18.000 ore di utilizzo (durata media corsa pari a 5,8 ore) e 105.000 km al mese (33 km medi per corsa).
Il progressivo aumento di consenso nei confronti del car sharing a Torino è da ricercarsi, oltre che in un crescente interesse alla tutela dell'ambiente e all'attenzione per i costi, nella capillarità che il servizio ha raggiunto a 9 anni dalla nascita: 91 parcheggi dei quali 75 in città (a copertura di 9 circoscrizioni su 10), e gli altri 16 nei comuni di Avigliana, Collegno, Grugliasco Moncalieri, Nichelino, Rivoli, Biella, Cossato (BI) e Fossano (CN). Con questi numeri le auto pubbliche sabaude vantano una quota di auto e parcheggi pari a ben il 22% di quelli presenti in tutte le città italiane.
Ma il car sharing entra in competizione con il trasporto pubblico? Secondo un'indagine condotta dal Car City Club no. Anzi, gli abbonati al car sharing dichiarano di aver incrementato del 14% il loro utilizzo dei mezzi pubblici, a conferma che le auto condivise non si pongono in alternativa all'uso del trasporto pubblico, ma piuttosto ne integrano l'offerta.