Acerra: al via l’inceneritore
Dopo anni di attese e contestazioni parte la prima linea dell'impianto. Cosa bruceranno: il complesso comunicato stampa sulle ecoballe filtrate dall'Arpa
25 March, 2009
L’inceneritore di Acerra comincia a bruciare rifiuti. Per ora funziona solo la prima linea dell'impianto.
La data annunciata circa un mese fa da Guido Bertolaso, è stata rispettata. Così, anche l’area napoletana ha il suo inceneritore, situato nel comune che è stato al centro di tanti scandali per le contaminazioni da diossina e che da tempo era stato identificato come oggetto di una bonifica che non è mai arrivata. L’inceneritore sovrasterà le terre in cui, secondo uno studio voluto dallo stesso Bertolaso, si presenta il più elevato tasso di tumori e malattie genetiche del paese.
L’impianto è gestito dalla A2A, che per raggiungere un maggiore radicamento nel territorio ha dato vita ad una nuova società locale: la Partenope Ambiente.
Stando alla lettera divulgata dal sottosegretario Bertolaso, l’inceneritore è costituito di tre parti, una contenente le caldaie, la seconda per il filtraggio dei fumi e delle emissioni, la terza parte per la produzione di energia, che fornirà ogni anno l’elettricità necessaria a 200.000 famiglie. L’impianto è tarato per spegnersi automaticamente qualora venisse superato il limite delle emissioni fissato al 50%.
Sono stati istituiti 2 punti informativi, rispettivamente nel comune di Acerra e di San Felice a Cancello, collegati 24 ore al giorno con l’impianto. Sarà, quindi, possibile accedere alle immagini del termovalorizzatore ed ai dati relativi al monitoraggio su funzionamento e i livelli di emissione.
È stato, inoltre, realizzato un Osservatorio Ambientale con gli enti locali tra i comuni di Acerra e San Felice a Cancello, sul quale i cittadini potranno trovare informazioni sul sito www.emergenzarifiuticampania.it
In merito alle cosiddette compensazioni ambientali, sono state avviati dalla struttura del sottosegretario gli accordi in base ai quali sono stati stanziati fondi per la realizzazione di iniziative economiche sociali e culturali sul territorio.
Ma cosa bruciano ad Acerra? Ecoballe, previo filtro dell'Arpa
O almeno è ciò che deduciamo dal seguente comunicato stampa
Sarà possibile conferire “rifiuti imballati e non imballati” e “ovunque stoccati” provenienti dagli impianti di selezione e trattamento previsti nel Dl 90 del 2008 – e cioè Caivano (NA), Tufino (NA), Giugliano (NA), Santa Maria Capua Vetere (CE), Avellino - località Pianodardine, Battipaglia (SA) e Casalduni (BN) – all’interno del termovalorizzatore di Acerra, “prescindendo dalla qualifica di destinazione già attribuita ai rifiuti stessi, prodotti dalla data di risoluzione dei contratti con le società ex affidatarie del servizio di gestione dei rifiuti in Campania”. Lo prevede l’ultima ordinanza del presidente del Consiglio datata 18 marzo e pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Un provvedimento che arriva appena un giorno prima dell’inaugurazione prevista per domani dell’impianto campano che avverrà alla presenza del premier Silvio Berlusconi.
Secondo quanto si legge nell’ordinanza, il provvedimento serve a “garantire il più efficace e proficuo esercizio del termovalorizzatore di Acerra, in relazione alla situazione emergenziale in essere nella regione Campania, con particolare riguardo agli aspetti connessi alla necessità di assicurare la migliore tutela della salute della popolazione e dell'ambiente”. E per arrivare a una “progressiva riduzione dei rifiuti già stoccati”. Il conferimento dei rifiuti, spiega tuttavia l’ordinanza, “è eseguito, in termini di stretta funzionalità rispetto all'esercizio dell'impianto di termovalorizzazione di Acerra” e in osservanza delle prescrizioni dell’ordinanza n. 3745/2009 che si occupava di attività di monitoraggio riguardante l'esercizio del termovalorizzatore di Acerra in termini di compatibilità ambientale e qualità dell’aria. E “previo compimento di attività di caratterizzazione, da eseguirsi anche in sito a cura della competente Agenzia regionale protezione ambiente della Campania”, ma solo “limitatamente ai rifiuti prodotti, imballati e non imballati, dalla data di risoluzione dei contratti con le società ex affidatarie del servizio di gestione dei rifiuti in Campania” disposta dall'articolo 1 del dl 245/2005 e fino alla data di entrata in vigore del Dl 90/2008.
Più nel dettaglio, l’ordinanza stabilisce che per “assicurare la proficua continuazione delle attività di gestione del complessivo ciclo dei rifiuti nella regione Campania mediante l'impiego di tutti gli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti disponibili” i rifiuti confezionati in ecoballe, “a prescindere dallo stato di conservazione prodotti dalla data di risoluzione dei contratti con le società ex affidatarie” del servizio di gestione dei rifiuti in Campania e “giacenti presso l'impianto di selezione e trattamento dei rifiuti di Tufino (Napoli)”, sono conferiti presso il termovalorizzatore di Acerra, dopo la caratterizzazione da parte dell’Arpa Campania. In caso di esito negativo dell’attività di caratterizzazione – cioè di accertamento dell’incompatibilità dei rifiuti a essere bruciati ad Acerra – “si provvederà allo smaltimento dei rifiuti stessi presso altri idonei impianti autorizzati”