Rifiuti, Legambiente: costi dell'Ama aumentati del 45% in 5 anni
Secondo i numeri del Comune rielaborati da Legambiente Lazio, si è passati da 488 milioni e 621.000 euro nel 2007 a oltre 708 milioni nel 2011, compresa l'Iva, che è stata reinserita. Avenali: "Assurda la prospettiva di altri aumenti, tra l'altro in un regime di continue proroghe del vecchio contratto"
10 April, 2012
Negli ultimi cinque anni i costi dell'AMA per la gestione dei rifiuti sono aumentati del 45% e per il 2012 circolano proposte di un'ulteriore crescita, fino a 730 milioni di euro. Secondo i numeri del Comune rielaborati da Legambiente Lazio, si è passati da 488 milioni e 621.000 euro nel 2007 a oltre 708 milioni nel 2011, compresa l'Iva, che è stata reinserita. Cifre enormi, peraltro non regolate da un apposito contratto di servizio, mai più rinnovato dal 2006, ma solo da piani finanziari approvati annualmente dall'assemblea capitolina.
Le proroghe del contratto dopo l'ultimo valido per il triennio 2003-2005, nonostante le previsioni originarie, vanno avanti dal 2006, senza contrattare nuovamente prestazioni e obiettivi.
Giudizio condiviso dall'Agenzia per il controllo dei servizi pubblici locali, che nell'ultimo rapporto di gennaio 2012 afferma che "dal 2006 al 2011, i successivi Piani finanziari hanno modificato e aumentato le prestazioni di servizio rispetto agli accordi contrattuali (e conseguentemente anche il fabbisogno finanziario di Ama), senza tuttavia conseguire analoghi miglioramenti in termini di qualità del servizio e
di risultati ambientali".
Gli obiettivi della raccolta differenziata sono diminuiti con il tempo, mentre sono aumentate le quantità di rifiuti gettati a Malagrotta. Nel 2005 l'obiettivo della differenziata è fissato al 25,1%, nel 2006 al 31,1%, nel 2007 al 26%, nel 2008 al 27%, nel 2009 al 21%, nel 2010 al 24%. Di contro, l'obiettivo fissato per le tonnellate di rifiuti in discarica ha un andamento altalenante: un milione nel 2005, 824mila tonnellate nel 2006, 910mila nel 2007, 584.600 nel 2008, 712mila nel 2009, fino a risalire a oltre un milione nel 2010.
"I romani pagano tariffe elevatissime senza un miglioramento del
servizio, quantificabile nel raggiungimento degli obiettivi di legge della raccolta differenziata e nella diminuzione dei rifiuti in discarica, nello svuotamento dei cassonetti, nella pulizia delle strade, nel decoro urbano - dichiara Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio -. Costi sostenuti dall'AMA che già non si giustificano così e per i quali sarebbe assurda qualsiasi prospettiva di ulteriori aumenti, tra l'altro in un regime di continue proroghe del vecchio contratto, siglato nel 2004, e scaduto il 31 marzo".