Darsena: rischio demolizione per l'oasi. Nel progetto la vegetazione spontanea sparisce, ma il dibattito continua
Nel progetto di riqualificazione della Darsena milanese in vista di Expo 2015 sparisce la vegetazione spontanea sorta sull'acqua, quella che è stata ribattezzata oasi naturalistica della Darsena. L'amministrazione promette che fauna e flora saranno tutelati e ricollocati, ma tra i milanesi sono in molti ad amare quello spazio verde
17 April, 2012
Vi ricordate dell'oasi naturalitica della Darsena? Nel nuovo progetto di riqualificazione della via d'acqua milanese, da realizzare per Expo 2015, non è prevista: la vegetazione spontanea e la fauna che negli ultimi mesi ha preso ad abitarla paiono destinati a sparire. A salvarli potrebbero non bastare cittadini e visitatori che, come dimostra questo video di Eco dalle Città, apprezzano quest'oasi sorta nel bacino d'acqua del centro di Milano. Potrebbero non bastare nemmeno gruppi e associazioni che vogliono salvarla e che immaginano una Darsena del futuro ricca di vegetazione e popolata di una fauna che in città nemmeno si pensava più potesse tornare. Darsena Pioniera ne è un esempio, come si può leggere sul loro blog.
Il nuovo progetto va avanti, spedito per esigenze di tempo.
Consiste in un aggiornamento del progetto dello Studio Bodin-Rossi-Guazzoni, che nel 2004 aveva vinto un bando internazionale dell’Amministrazione comunale. Sullo sfondo Expo 2015, il grande evento per cui Milano deve prepararsi.
Come detto, l'oasi dovrebbe essere eliminata per ridare alla Darsena la sua funzione portuale. Ma non per tutti questa è la scelta migliore.
La prima persona è iscriversi al dibattito è Sandro Rossi, co-responsabile del progetto di riqualificazione della Darsena.
“Quella vegetazione è cresciuta in condizioni precarie, sopra a un cumulo di macerie. Gli alberi inoltre, in questo stato, rischiano costantemente di cadere” spiega “Il verde è un aspetto importante del nostro progetto. Apprezzo la vegetazione spontanea che è cresciuta nella Darsena, faremo di tutto per riprodurla in altre zone. Laddove possibile la sposteremo in posti più congrui. Uno spazio verde, a contatto con l'acqua, sorgerà tra piazza Cantore e Conca del Naviglio”.
“L'oasi verrà demolita” conferma l'architetto Rossi “anche perché la Darsena deve essere navigabile e al momento questo è impedito. Ci tengo a dire che un orto botanico acquatico nella Darsena era già previsto nel progetto iniziale”.
Lucia De Cesaris, assessore all'urbanistica del Comune di Milano, sposa le parole del progettista dell'intervento: “Iniziamo con il dire che la riqualificazione della Darsena non può più aspettare” spiega “La situazione di degrado è grave, l'area va recuperata nel suo complesso e l'intervento collegato a Expo 2015 è un'occasione da non perdere assolutamente”.
“L'amministrazione” prosegue l'assessore “sta cercando di contemperare le necessità di cambiamento con le esigenze di salvaguardia ambientale. Tuteleremo le bellezze naturali esistenti, al più cambiandone la collocazione”.
Gabriele Rabaiotti è il presidente del Consiglio di Zona 6: “Anche se l'oasi naturalistica non ci sarà più nel progetto è previsto un orto botanico, un'area verde che sarà collocata nella parte nord della Darsena. Salvaguarderemo flora e fauna, per la zona dei Navigli non è cosa da poco”.
Ma, e questo potrebbe risultare più sorprendente, anche le organizzazioni e i comitati civici non paiono gridare allo scandalo per la distruzione dell'oasi naturalistica.
“Il nostro obiettivo è riportare la Darsena al suo ruolo storico” è il parere di Luca Pedercini, coordinatore dell'associazione Bei Navigli “Questo vuole dire porto cittadino e navigabilità. Non dobbiamo poi dimenticare che il progetto di riqualificazione è stato ripreso da quello che aveva vinto il concorso internazionale e solo modificato. Per gli stravolgimenti non ci sono i tempi”.
Anche Pedercini sottolinea la presenza, nel progetto, di un orto botanico. “Spazi verdi ce ne saranno ed è importante. Per quanto riguarda la vegetazione spontanea posso solo dire che a me piace molto. Io abito lì e vedere quegli uccelli la mattina è molto bello. Bisogna solo trovare il modo di conciliare questa esigenza con quella di ridare vita alla Darsena come la conoscevamo, la via d'acqua di Milano a tutti gli effetti”.
Più netto il commento di Gabriella Valassina, del Comitato dei Navigli. “Per fortuna l'oasi sparirà” dice, senza lasciare spazio a dubbi “La Darsena è il porto di Milano e deve tornare ad esserlo, almeno in forma minima, almeno per il turismo. Dal punto di vista storico e monumentale questo è un valore da perseguire”.
“Troviamo degli spazi verdi per le piante e gli animali” continua Valassina “ma non lì. Propongo gli scali ferroviari, che più volte abbiamo chiesto di rinnovare. Ma la Darsena no”.
Il progetto va avanti, i lavori sono pronti a iniziare. Ma il dibattito sull'oasi naturalistica non può finire qua.
Guarda anche: E alla Darsena tanti auguri...