Regione Puglia, cambia la gestione dei rifiuti. Dal 30 aprile gli Ato avranno confini provinciali
Approvata in Giunta la delibera che riguarda il regime transitorio nel passaggio da 15 Ato al nuovo assetto a 6. Ognuno, dunque, coinciderà con il territorio di ciascuna provincia per effetto delle leggi regionali. Dopo l'armonizzazione dei piani di gestione su base provinciale, il prossimo step sarà definire lo stato Patrimoniale ed il Conto Economico dei consorzi
02 May, 2012
Dal 30 aprile 2012, i 15 Ambiti territoriali ottimali (Ato) della Regione Puglia che hanno determinato le decisioni in materia di gestione integrata dei rifiuti e raccolte differenziate, istituiti come enti dotati di autonomia giuridica durante il quadriennio 2006-2009, sono stati ridotti a 6. Ogni Ato, dunque, coincide con il territorio di ciascuna provincia per effetto delle leggi regionali n. 14 del 6 luglio 2011 e n. 38 del 30 dicembre 2011.
“Coerentemente con quanto approvato dal Consiglio regionale – ha dichiarato l’assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro - che aveva recepito una richiesta dell'opposizione nel fissare al 30 aprile scorso la data di cessazione dei 15 Ambiti territoriali Ottimali sul territorio regionale, oggi, aggiungiamo un nuovo tassello nel pieno rispetto della volontà dell'organo legislativo regionale”.
Ma qual è l’iter amministrativo svolto fin qui dalla Regione Puglia? “Il primo step – ha spiegato Nicastro - era stata la nomina dei commissari ad acta per l'armonizzazione dei piani di gestione su base provinciale: devo dire con soddisfazione che tutti i commissari hanno prodotto il lavoro richiesto, con grande senso del dovere e spirito di collaborazione con l'istituzione regionale”.
Infatti per effetto della legge regionale n. 38 del 30 dicembre 2011, i piani d’Ambito già adottati dalle Autorità d’Ambito (AdA) sono stati "unificati" su base territoriale provinciale, sotto la supervisione dei Sindaci dei comuni capoluogo di provincia, nominati commissari ad acta dalla Giunta regionale entro sessanta giorni dalla data di approvazione dell’atto di Giunta Regionale. Per quei commissari che in caso di inerzia non avessero provveduto alla loro funzione, sarà in ogni caso la Giunta regionale a provvedere a esercitare i poteri sostitutivi.
Ma quali saranno i passaggi successivi che porteranno i 6 Ato provinciali a diventare pienamente operativi, cioè a far sì che per ogni ATO possa essere attiva una sola Autorità di Ambito (Ada) provinciale, così come individuato nella legge regionale di dicembre 2011? Innanzitutto il passaggio delle consegne non avverrà ex abrupto. Ci sarà un regime transitorio già approvato in giunta il 2 maggio 2012 con una delibera, che traghetterà i 15 Ato al nuovo assetto.
“Adesso si apre una fase nuova: – ha quindi detto Nicastro – i presidenti uscenti degli ex Ato, in qualità di commissari ad acta, dovranno definire lo stato Patrimoniale ed il Conto Economico dei consorzi oltre che predisporre gli atti per il passaggio delle consegne
“Le strutture dell'Assessorato ed io stesso in prima persona, come coordinatore del Comitato di Controllo e Monitoraggio in cui vogliamo coinvolgere anche le Prefetture, saremo impegnati nelle prossime settimane nella ricostruzione dello stato dell'arte e della situazione economica e di gestione degli Ato al 30 aprile scorso. Vogliamo supportare e coordinare le attività dei commissari con una struttura ad hoc che da un lato dia sostegno e dall'altro monitori la situazione. E' un momento delicato ma storico per la nostra regione, per questa ragione – ha concluso Nicastro – vogliamo gestirlo nella maniera migliore”.