Inquinamento dell'aria, aggiornato il Protocollo di Göteborg: rientra anche il black carbon
Obiettivi più ambiziosi per l'Ue: riduzione del 60% per lo zolfo, del 40% per gli ossidi di azoto, del 30% dei composti organici volatili, del 6% per l'ammoniaca e del 20% per il particolato. Per la prima volta il black carbon è stato inserito fra gli inquinanti atmosferici da monitorare
07 May, 2012
Nuovi accordi per il Protocollo di Göteborg, l’accordo che regola i limiti d’emissione per l'inquinamento atmosferico transfrontaliero in Europa, Stati Uniti e Canada, limitando l'azione di impianti industriali e veicoli a motore. (l'accordo entrò in vigore il 30 novembre 1999: il testo completo è scaricabile a questo link).
Il protocollo è stato aggiornato al termine della trentesima sessione della Convenzione LRTAP (Long-range Transboundary Air Pollution) tenutasi a Ginevra tra il 30 aprile e il 4 maggio 2012. L’accordo internazionale raggiunto dall’Unione Europea definisce obiettivi più ambiziosi rispetto a quelli fissati nel 2005, con una riduzione delle emissioni Ue di circa il 60% per lo zolfo, il 40% per gli ossidi di azoto (NOx), il 30% dei composti organici volatili (Cov), il 6% per l'ammoniaca e il 20% per il particolato.
Inoltre, per la prima volta il black carbon è stato inserito fra gli inquinanti atmosferici da monitorare, soprattutto in virtù delle sue caratteristiche di climalterante. (Leggi anche “Black Carbon: gli effetti sulla salute nel nuovo studio della WHO”).
Il Commissario Europeo per l’Ambiente Janez Potočnick ha dichiarato: “Si tratta di un significativo passo in avanti nella tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente. Per la prima volta, abbiamo un accordo internazionale che riconosce il nesso tra inquinamento atmosferico e cambiamento climatico. Accettando di regolare anche il ‘Carbon Black', vedremo effetti positivi sia a livello locale che internazionale”.
Grande soddisfazione è stata espressa anche da Auken Ida, ministro danese dell’Ambiente e rappresentante della presidenza di turno dell'Ue, che ha aggiunto: «Questo è davvero un passo importante per ridurre l'inquinamento atmosferico in Europa. Siamo riusciti ad far accettare di ridurre ulteriormente le emissioni nell'Ue e in Nord America, e abbiamo aperto la strada per un'ulteriore riduzione delle emissioni da parte dei nostri Paesi vicini dell'Est. Nuovi accordi multilaterali ambientali sono ormai abbastanza rari, quindi abbiamo buone ragioni per essere soddisfatti del risultato dei negoziati».