Assobioplastiche: "Nel mercato degli shoppers solo 95 aziende e 2000 lavoratori"
"Rispondiamo alle false informazioni diffuse da alcuni soggetti contrari alla normativa sulle buste da asporto presentando i risultati di uno studio di settore condotto dalla società indipendente Plastic Consult". Il comunicato dell'Associazione
15 May, 2012
Nel corso delle scorse settimane il fronte che si oppone alla normativa introdotta dal DL sui bioshopper ha più volte dichiarato che il provvedimento legislativo avrebbe comportato la chiusura di 2000 aziende e la perdita di circa 30.000 posti di lavoro.
Posto che i Soci di Assobioplastiche (da Matrìca a Basf, da Novamont a M&G, da Biosphère a FKUR, Natureworks e Cereplast, solo per citare i produttori di bioplastiche) rigettano per intero questo teorema -smentito anche dai numerosi trasformatori che hanno riconvertito la propria produzione dalla plastica tradizionale alle bioplastiche - si è voluto fare chiarezza una volta per tutte sulle reali dimensioni del comparto, in rispetto degli unici princìpi che dovrebbero guidare il dibattito: verità e serietà.
Assobioplastiche ha quindi affidato a Plastic Consult, società di consulenza privata e indipendente, operativa dal 1979, unico advisor italiano specializzato nel settore delle materie plastiche, uno studio di settore che ha fornito le seguenti fondamentali evidenze:
- si è rilevato che le aziende che effettivamente operano nella produzione delle buste per asporto merci sono 95;
- queste 95 aziende hanno fatturato circa 674 milioni di euro nel 2010 e 732 milioni nel 2011;
- escludendo le altre attività (estrusione di altre tipologie di film, compravendita di materie prime, eccetera), i ricavi relativi alla produzione di shopper sono stati di 258 milioni di euro nel 2010 e di 305 milioni nel 2011;
- i volumi prodotti sono scesi da 145 mila tonnellate del 2010 a 115 mila tonnellate del 2011, segno che l’effetto della legge mirato a ridurre il numero dei sacchetti monoutilizzo ha centrato pienamente questo obiettivo;
- l’occupazione totale delle 95 aziende censite era di 2.315 unità nel 2010 e di 2.215 nel 2011;
- le aziende specializzate nella produzione di sacchetti, con ricavi pari o superiori al 50% del fatturato totale, erano 25 nel 2010, salite a 27 nel 2011 (molte di esse, peraltro, associate ad Assobioplastiche);
- gli addetti relativi alle aziende specializzate nella produzione degli shopper erano 950 nel 2010 e 915 nel 2011.
“Assobioplastiche prosegue nel suo impegno per dare trasparenza ed elementi certi al dibattito in corso e confida che esso si svolga secondo i parametri della correttezza delle informazioni. Nello scenario di crisi globale che stiamo vivendo, il settore delle bioplastiche è impegnato a risolvere uno dei tanti, gravissimi problemi ambientali che ci affliggono facendo innovazione ed investimenti, creando occupazione e opportunità di crescita per l’intera filiera e per l’intero Paese. Non permetteremo a chicchessia di demonizzarlo o liquidarlo ricorrendo a mistificazioni o manipolazioni della realtà”, ha dichiarato Marco Versari, Presidente di Assobioplastiche.
Leggi il comunicato stampa di Legambiente
1 commenti
Scrivi un commentoRedazione di Eco dalle Città
15.05.2012 13:05
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