Quinto conto energia, per il Senato va cambiato
Approvate da Palazzo Madama due mozioni che chiedono al Governo di intervenire sul Quinto conto energia e sul decreto per le altre rinnovabili elettriche. I senatori chiedono in particolare che vengano recepite le proposte di modifica avanzate dalle Regioni, che si riapra il confronto con le associazioni e che l'entrata in vigore dei decreti sia rinviata
18 May, 2012
Il Quinto conto energia e il decreto sulle rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico devono essere cambiati. Oltre alle associazioni di settore e alle Regioni, ora lo dice anche il Senato, che ha approvato due mozioni che chiedono appunto al Governo di avallare le prime richieste di correttivi avanzate dalla Conferenza tecnica delle Regioni. I senatori, in particolare, chiedono al consiglio dei Ministri di intervenire sul testo dei provvedimenti per favorire maggiormente lo sviluppo di una filiera industriale e di riequilibrare il sistema degli incentivi varando al più presto anche i decreti sulle fonti rinnovabili termiche e sull'efficienza energetica.
Tra le richieste, inoltre, quella di puntare su occupazione e competitività, oltre a promuovere lo sviluppo di reti intelligenti per la distribuzione dell'energia, e, soprattutto, di «posticiparne l’entrata in vigore alla luce dell’importante ritardo già accumulato». Un'altra delle mozioni, infine, impegna il Governo ad «istituire un tavolo di confronto aperto e strutturato con gli operatori, che possa avvalersi anche di componenti delle commissioni parlamentari competenti, sul tema degli incentivi».
Soddisfatti i commenti di senatori di diverso colore politico. Secondo Francesco Ferrante e Roberto della Seta del Partito Democratico, «i decreti rischiano di minare la tenuta dell'intero comparto», per cui devono essere rivisti sia per quanto riguarda i fondi disponibili che gli aspetti burocratici. In questo senso, l'approvazione delle mozioni è stata salutata come « una forte spinta a sostegno del settore e all'impegno delle Regioni sul fronte del miglioramento dei decreti». Un punto di vista condiviso anche dal senatore Idv Luigi Li Gotti, secondo il quale «il via libera del Senato alle mozioni sulle rinnovabili è un passo in avanti» nell'ottica del raggiungimento degli obiettivi europei in materia di rinnovabili e riduzione delle emissioni.
A questo punto si attende la reazione del Governo, in attesa del nuovo incontro tecnico delle Regioni, in programma il 21 maggio (i governatori avevano chiesto più tempo per esaminare i provvedimenti, ndr), e della Conferenza Stato-Regioni prevista per il 28.