Biciclette: “Eppure qualcosa si muove”. Intervista ad Alberto Fiorillo, Legambiente
Alberto Fiorillo, Responsabile Aree Urbane di Legambiente e autore di “No bici” commenta l’ultimo rapporto Isfort sugli italiani e la bicicletta: “Se il focus doveva essere la bici, prendere in esame l’intera rete degli spostamenti in tutta Italia non può centrare l’obiettivo. Pensate solo a quanti pendolari ci sono!” Ma oltre i sondaggi, qualcosa sta cambiando?
21 May, 2012
“L’Isfort è un istituto di ricerca serio e non è strumentalizzato– commenta Alberto Fiorillo (Responsabile Aree Urbane di Legambiente e autore di No bici – però questo muovo sondaggio milascia perplesso. Prima di tutto perché se il focus doveva essere la bicicletta prendere in esame l’intera rete degli spostamenti su tutto il territorioitaliano non può centrare l’obiettivo. Pensate solo a quanti pendolari ci sono!” Ma non solo. Se Torino-Milano in bicicletta due volte al giorno è evidentemente improponibile, la musica non cambia molto nemmeno per tutti quelli che hanno scelto di vivere fuori città, o anche solo in un comune dell’hinterland. Per valutare l’utilizzo delle due ruote negli spostamenti quotidiani avrebbe avuto più senso limitarsi all’ambito urbano, come nei censimenti di FIAB – Ciclobby, Legambiente o con il Giretto d’Italia.
“E infatti in questi casi i risultati ottenuti sono molto diversi. D’altronde l’interesse suscitato dagli eventi dedicati alla bicicletta è cresciuto sempre di più negli ultimi anni, parallelamemente al mercato delle bici”. In effetti però uno dei pochi elementi positivi fotografati dal dossier ISFORT interessa proprio le città, quelle con più di 250.000 abitanti, in cui la quota di utenti abituali della bici è cresciuta dal 6,4 al 6,6%. Non esattamente una cifra “col botto”, in ogni caso.
“Realisticamente, non ci potremmo comunque aspettare numeri molto alti. Io credo che qualcosa stia cambiando davvero, ma se ci riferiamo sempre all’intero Paese e alla somma totale degli spostamenti parliamo di miglioramenti dello zero virgola”. In alcune regioni però, soprattutto al centro sud, la tendenza è positiva per Isfort. Casualità, scarsa attendibilità o segno positivo? “Sicuramente la consapvolezza che la bicicletta possa essere un mezzo di trasporto sostitutivo del motore sta cominciando a prendere piede anche al sud, e questo è un ottimo punto di partenza. E’ verò però che i risultati del dossier si basano sul metodo CATI, il sondaggio telefonico. Stiamo quindi parlando di dichiarazioni soggettive, che purtroppo a volte sono un po’ “gonfiate” anche in piena buona fede. Un utente occasionale della bicicletta potrebbe essere inconsciamente portato a ritenersi un utente quasi abituale, pur prendendo la bici magari solo tre, quattro volte al mese. Vale anche per i dati raccolti da Legambiente: se davvero avessimo 5 milioni di utenti abituali della bicicletta su tutta Italia e altri 9 occasionali vorrebbe dire avere 14 milioni di utenti: il 25% della popolazione... ma sovrastime a parte, credo che le resistenze culturali alla bicicletta poco alla volta stiano venendo meno. Anche al Sud, che pure ancora lotta contro carenze infrastrutturali gravissime”. Il vento sta cambiando?
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