Discarica a Roma, spunta Pian dell’Olmo ma i cittadini si incatenano. Nel pomeriggio il summit decisivo al ministero dell'Ambiente
Fra poche ora verranno sciolte le riserve sulla nuova discarica. Pian dell'Olmo ora è in pole, ma gli abitanti della zona sono pronti alle barricate. Il commissario Sottile però avverte: "Situazione più grave di giorno in giorno, bisogna far subito"
04 June, 2012
Un no secco. Con tanto di gente incatenata e la minaccia di proteste e presidi a oltranza. Una discarica a Pian dell’Olmo i cittadini di Riano non la vogliono: se oggi pomeriggio, nel corso del decisivo summit istituzionale voluto dal ministro Clini, uscirà questa opzione (come preannunciato dal commissario Sottile), la tensione è destinata a salire.
Il vice-sindaco di Riano Italo Arcuri ha spiegato che il sindaco Marinella Ricceri chiede un incontro “urgente” al commissario dei rifiuti Goffredo Sottile: “Se il sito sarà Pian dell'Olmo - sostiene il vice-sindaco - chiedo le dimissioni del ministro della Sanità e dei Beni Culturali visto che a 500 metri c'è una scuola, un'area sottoposta a vincolo archeologico e che oltretutto l'autorità del Bacino del Tevere la considera zona a rischio esondazione poiché è divisa dal fiume soltanto da una strada. Sarebbe una scelta sbagliata e pericolosa per la salute pubblica e noi - conclude - ci opporremo con tutte le nostre forze”.
Tra poco dunque il ministro Clini scioglierà la riserva sul nome del sito dove sorgerà la discarica temporanea del dopo-Malagrotta. «Credo sia il momento delle scelte, della stretta finale per dare un indirizzo chiaro allo smaltimento dei rifiuti nella nostracittà», ha detto il sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno. Non è invece ancora certa la partecipazione all’incontro del presidente della Regione Renata Polverini.
Intanto a meno di un mese dalla chiusura stabilita per Malagrotta il neo-commissario Sottile è perentorio. Questi quindici giorni devono servire per cercare "la più ampia convergenza" sulla nuova area che dovrà accogliere ("temporaneamente", assicura Sottile) le migliaia di tonnellate di spazzatura che ogni giorno producono Roma, Ciampino, Fiumicino e Città del Vaticano. Quasi 5000, di cui poco meno della metà finiscono ora a Malagrotta senza aver subito prima il trattamento di bonifica previsto. Per questo la Ue (che un anno fa ha aperto una procedura di infrazione contro l'Italia) è decisa ad andare avanti, e il 31 maggio ha imposto a Roma due mesi per adeguarsi, pena sanzioni che partono da 10 milioni di euro e aumentano quotidianamente per i pesanti interessi di mora.