Confapi e Legambiente: la politica deve difendere le rinnovabili ed i 150.000 occupati
Sul decreto V conto energia intervengono Legambiente Puglia e Confapi: "Il decreto farà “chiudere” centinaia di aziende impegnate nel settore". A rischio tutto il settore. Le soluzioni individuate senza costi: puntare solo sui piccoli e medi impianti (non oltre 200kW)
05 June, 2012
La conferenza Stato Regioni si è incontrata già due volte per discutere i decreti sulle rinnovabili elettriche e del decreto sul V conto energia fotovoltaico già approvati dal Governo che come è noto vanno a “stroncare” l'unico settore in crescita negli ultimi tre anni e che ha creato 150.000 posti di lavoro in Italia, di cui solo in Puglia 15.000 circa.
Le ultime due riunioni tecniche/politiche sono previste rispettivamente il 6 e 7 giugno. Tutte le aziende (ed il “sano” lavoro che ne deriva) assistono alle indiscrezioni che si accavallano circa le vicende del V° conto energia. Questo decreto non si capisce come sarà strutturato, non si capisce quando entrerà in vigore, e meno ancora si capisce, chi avrà la struttura per gestire le cervellotiche “invenzioni” di questo governo, tese a regolare la “crescita ordinata” del mercato.
Stiamo assistendo a comunicati da parte di ogni “colore” politico di solidarietà al settore e strategicità dello stesso per il nostro Paese in totale dissonanza con quello che il governo sta facendo: sembra che Governo sia avulso dalla vita quotidiana e dalla realtà.
La sola cosa che tutti abbiamo capito è che questo governo vuole difendere lo status quo energetico, facendo perdere, a nostro avviso, anni preziosi all’industria Italiana, che stava lentamente assumendo una struttura in grado di competere sui mercati internazionali e farà “chiudere” centinaia di aziende impegnate nel settore. Sembra che l'unica priorità energetica del nostro Paese sia quella di tutelare la concentrazione della produzione di energia derivante dai combustibili fossili mentre la produzione democratica e distribuita di energia rinnovabile , viene vista come un pericolo da combattere con ogni mezzo.
Confapi e Legambiente hanno stilato in queste settimane proposte ragionevoli cercando una soluzione per ottenere una drastica riduzione dei costi senza intaccare il tessuto produttivo Italiano. Le soluzioni ci sono, sono semplici, le abbiamo illustrate in mille modi, ma non è mai stato possibile avere un serio confronto.
Ricapitoliamo le soluzioni individuate:
1) Puntare solo sui piccoli e medi impianti (non oltre 200kW) esentati da iscrizione registro ed entrata in vigore del V conto energia dopo un periodo transitorio di qualche mese per permettere di tutelare gli investimenti in corso ( dal 1 ottobre 2012);
2) dopo tale periodo il mercato si stabilizzerebbe ad un livello molto più basso dell’attuale, (prevedibile circa 1 GW/anno), e ci sarebbe moltissimo lavoro per installatori e studi tecnici, insomma nascerebbe quel mercato "vero" che l'uso sconsiderato delle tariffe incentivanti ha finora impedito;
3) In questa logica chiediamo al Governatore Vendola e all'Assessore Capone, di tutelare gli interessi dell'ambiente e delle Aziende sostenibili Pugliesi nell'ultimo incontro dei prossimi giorni per tutelare i 15.000 posti di “sano”lavoro della nostra Regione.