Comune Provincia e ATV, appello unitario per il trasporto pubblico veronese
Dopo i tagli al trasporto locale, il Comune la Provincia e l’azienda trasporti del capoluogo scaligero fanno fronte comune sollecitando l’individuazione di soluzioni che garantiscano un servizio di trasporto pubblico “adeguato alle esigenze di una città di livello europeo come Verona” e puntano ancora il dito contro Stato e Regione per la scarsità dei fondi messi a disposizione
28 June, 2012
È un appello congiunto quello lanciato lunedì 25 giugno dagli assessori ai Trasporti del Comune Enrico Corsi e della Provincia Gualtiero Mazzi, insieme alle maggiori cariche di ATV (Azienda trasporti Verona), vale a dire il presidente Massimo Bettarello, il direttore generale Stefano Zaninelli e il consigliere di amministrazione Luciano Perdomini. Destinatari dell’appello sono i rappresentanti veronesi in tutte le istituzioni (Parlamento, consiglio regionale, consigli provinciale e comunale), sollecitati ad adoperarsi tutti insieme, ognuno nei rispettivi ambiti di competenza, per individuare percorsi e soluzioni che garantiscano un servizio di trasporto pubblico “adeguato alle esigenze di una città di livello europeo come Verona, attraverso l’aumento dei trasferimenti”.
È ATV a farsi portavoce di questo fronte comune, presentando un documento che scarica ancora una volta le responsabilità dei tagli al trasporto pubblico veronese contro Stato e Regione: da una parte infatti viene messo in risalto che per il trasporto pubblico locale il Veneto riceverebbe dallo Stato circa il 19 per cento di finanziamenti in meno rispetto alla media delle altre regioni, pari ad un contributo pro capite di 58,2 euro, a fronte di una media nazionale di 71,93 euro; dall’altra si sottolinea che Verona, nel Veneto, riceve il 49,36 per cento in meno rispetto alle altre province, pari ad un contributo per ciascun cittadino di 36,43 euro, inferiore di 21,77 euro alla media veneta.
Oltre i tagli in sé - comunque molto consistenti se si pensa che dall’11 giugno sono attive durante tutta la settimana quelle che erano precedentemente le linee serali e festive - le proteste dei cittadini hanno riguardato anche la totale mancanza di preavviso. Il presiedente di ATV Bettarello si è giustificato dicendo che «si è deciso all’ultimo minuto perché fino all’ultimo si è sperato che a Venezia cambiassero almeno in parte i criteri di ripartizione dei fondi. Invece non c’è stato nulla da fare e abbiamo potuto stampare i nuovi orari solo due giorni prima che entrassero in vigore». Quanto ai nuovi tagli previsti per il periodo di Ferragosto, il direttore Zaninelli ha spiegato che «in città non ci saranno, grazie ai nuovi fondi stanziati dal Comune, mentre in provincia saranno inevitabili per zone in cui un autobus, che costa tra i due e i trecento euro al giorno, nel periodo di Ferragosto viaggia con una o due persone a bordo».
«I tagli non sono piaciuti a nessuno - ha affermato da parte sua l’assessore comunale ai Trasporti Corsi - e per questo vogliamo far sentire la nostra voce e se questo non dovesse bastare passeremo ad azioni concrete di protesta, contro queste ingiustizie. Ovviamente - ha aggiunto - l’Amministrazione comunale ha già chiesto ad Atv di tagliare le spese accessorie, seppur ormai minime, e di predisporre un nuovo piano per il controllo dell’abusivismo».