Fotovoltaico: per avere gli incentivi, dal 1 luglio riciclabilità obbligatoria dei pannelli
Gli impianti installati dopo il 30 giugno 2012 dovranno essere provvisti di un certificato di iscrizione a un consorzio di raccolta e recupero dei pannelli a fine vita, pena l'esclusione del titolare dagli incentivi statali. Il Gse, in realtà, ha lasciato 6 mesi di tempo per ottemperare ai nuovi obblighi di legge
28 June, 2012
Novità in arrivo in materia di riciclabilità dei pannelli fotovoltaici. Per gli impianti installati dopo il 30 giugno 2012, infatti, scatta l'obbligo per i produttori di aderire a un sistema o consorzio che garantisca il riciclo dei moduli a fine vita. Le aziende produttrici dovranno fornire agli acquirenti una certificazione che attesti la loro iscrizione e i titolari dell'impianto dovranno presentarla insieme alla documentazione necessaria per ottenere gli incentivi statali per il fotovoltaico. In assenza di garanzie sulla riciclabilità dei componenti, infatti, non sarà avviata l'erogazione degli incentivi. Il nuovo obbligo deriva da una normativa comunitaria: i pannelli fotovoltaici, infatti, sono stati recentemente inclusi nella direttiva europea sui Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Di conseguenza, il decreto ministeriale 5 maggio 2011, il cosiddetto Quarto conto energia, ha introdotto l'obbligo, per i produttori, di fornire ai clienti garanzie sulle possibilità di riciclo dei pannelli attraverso l'iscrizione ad appositi sistemi di raccolta.
Tra le altre cose, il Gse (Gestore dei servizi energetici) ha stabilito, nelle ultime Regole applicative per il Quarto conto energia, che i sistemi o consorzi di recupero devono «disporre una rete di raccolta in possesso delle necessarie autorizzazioni al trasporto dei moduli fotovoltaici a fine vita, con personale professionalmente formato alla gestione di questa particolare tipologia di rifiuto». Fondamentale, inoltre, disporre di «stoccaggi autorizzati, propri o consorziati o conto terzi, dove vengano condotti i moduli fotovoltaici a fine vita», nonché di impianti di trattamento e riciclo adeguati. Altre caratteristiche che i consorzi dovranno garantire sono la tracciabilità di tutti i moduli fotovoltaici immessi sul mercato, la rendicontazione delle quantità raccolte ed inviate a riciclo e l'attivazione di un sistema di garanzia della copertura finanziaria, che assicuri la procedura di smaltimento a fine vita anche in caso di insolvenza da parte del produttore o del consorzio stesso.
Requisiti garantiti, ad esempio, dal sistema istituito dal Cobat (Consorzio obbligatorio per le batterie al piombo esauste e i rifiuti piombosi), che ha recentemente siglato un accordo con il Comitato Ifi (Industrie fotovoltaiche italiane), che riunisce circa l’80% delle industrie italiane del settore. Grazie a questa intesa, nel settembre 2011 è nata la prima filiera italiana per la gestione dei pannelli fotovoltaici a fine vita, basata su meccanismi differenti da quelli previsti per i Raee, caratterizzati da un ciclo di vita generalmente molto più breve rispetto ai pannelli solari. Il sistema avviato dal Cobat, in particolare, assicura, grazie all'istituzione di un fondo di garanzia, la copertura finanziaria necessaria per la raccolta e il riciclo dei pannelli, anche a distanza di 30 anni dall’installazione e in caso di chiusura dell'azienda produttrice. In questo modo, il titolare dell'impianto è sicuro di poter contare su un adeguato sistema di recupero, anche molti anni dopo l'acquisto del pannello. Stesso discorso per il consorzio ReMedia, uno dei sistemi collettivi italiani per la gestione eco-sostenibile dei Raee, che si è appunto aperto anche alla raccolta e al riciclo dei pannelli solari. Diversi i i produttori di moduli fotovoltaici che hanno aderito al sistema, che, come previsto dalle norme tecniche fissate dal Gse per il recupero dei pannelli, soddisfa i requisiti di tracciabilità dei prodotti e di certezza della copertura finanziaria nel tempo.
Nelle stesse Regole applicative, comunque, il Gse ha indicato un periodo transitorio di 6 mesi per adeguarsi ai nuovi requisiti di legge. «Nel periodo transitorio, 1 luglio - 31 dicembre 2012, i sistemi o consorzi, che non fossero ancora in possesso dei requisiti – si legge nel documento del Gestore - dovranno produrre una dichiarazione che ne attesti almeno il parziale rispetto». Al termine della finestra semestrale, lo stesso Gse pubblicherà un elenco dei sistemi e consorzi che rispettano i requisiti di legge relativi alla garanzia di riciclabilità.