Il caldo del primo luglio a Roma e i condizionatori tra i miei amici studenti
L'esordio del nostro apprendista collaboratore Severino Antonelli. Tornare dall'Erasmus olandese nel caldo record a Roma. Quanti romani installano ogni anno i condizionatori? Quanto consumano?
01 July, 2012
La fine di giugno non è mai stato il miglior periodo per tornare in una città calda come Roma. Tendenzialmente il buon senso spinge a muoversi verso luoghi meno umidi e più areati, o meno oppressi dal calore aggiunto delle macchine, che rimangono le uniche abitanti della città nella oramai famigerata fascia oraria dalle 12 alle 17, quando spostarsi con mezzi senza climatizzazione sembra impossibile.
Ma a chi viene in mente di tornare a Roma il 30 di giugno? Come molti studenti che negli ultimi mesi hanno studiato all’estero grazie al Programma Erasmus, questo è il mio caso. Ho passato gli ultimi 5 mesi ad Utrecht, in Olanda. Il clima del paese più piatto del mondo non è propriamente quello a cui qualunque abitante di Roma come me aspira, in particolare nei freddissimi mesi invernali. Rimane il fatto che lo sbalzo di temperatura iniziale al mio arrivo ieri è stato di una buona ventina di gradi dopo appena due ore e mezza di aereo.
Il mio primo compito per Eco dalle Città è stato quello di studiare qualcosa sui sistemi di difesa da questo caldo.
Se dicevamo che sembra impossibile spostarsi in macchina a metà giornata senza un sistema di climatizzazione, ero sicuramente più felice del fatto di poter trovare un condizionatore in casa che mi aiutasse a superare almeno lo shock iniziale. Questo strumento sembra essere sempre più indispensabile a superare un estate a Roma, in particolare se nella stanza da refrigerare si deve lavorare o studiare. Secondo i dati pubblicati di recente dal WWF, l'Italia rappresenta il 33% del mercato europeo dei condizionatori, che attualmente conta in totale 40 milioni di unità. Solo nel Belpaese, quindi, i climatizzatori in funzione dovrebbero aver superato i 13,5 milioni, con effetti prevedibili sui consumi energetici: nel 2010, in Europa sono stati consumati 40 Terawattora di elettricità (40 milioni di Megawattora) per alimentare il parco condizionatori. Facendo le proporzioni, il consumo annuo dell'Italia per l'aria condizionata dovrebbe ormai aver superato i 13 Terawattora.
E che in una giornata come questo primo luglio 2012, secondo i dati della Terna, contribuisce a far consumare pressapoco 36.000 MW di energia elettrica.. Con una media di 700 watt l’ora, il condizionatore batte quanto a consumo energetico il suo rivale più ‘leggero’, il ventilatore, che di media in un’ora ne consuma 50. Approfittando del rituale scambio di messaggi su facebook per avvertire o salutare persone che non si sente da tempo dopo una permanenza all’estero, ho provato a fare una piccola ricerca su un gruppo di venti studenti residenti a Roma, per vedere a che livello era arrivato l’uso del condizionatore tra coloro che passeranno anche tutto luglio nella Città Eterna a terminare gli ultimi esami della sessione estiva. Risultati: il condizionatore vince di otto a sette sul ventilatore, mentre solo una persona ha entrambi, e addirittura quattro non utilizzano nessuno dei due apparecchi. Ma sicuramente il dato più interessante è che tutti coloro che hanno un condizionatore lo hanno installato a casa negli ultimi cinque anni: un’informazione che, seppur su un campione minimo, conferma l’aumento esponenziale del mercato dei condizionatori, che dagli odierni quaranta milioni che sono utilizzati in tutta Europa, secondo le stime, arriveranno a centodieci milioni nel 2020. Una tendenza che porterà i gas refrigeranti Hcfc/Hfc contenuti negli apparecchi, secondo gli esperti del RIVM ( il National Institute for Public Health and Environment con sede in Olanda) ad essere responsabili nel 2050 del 27% delle emissioni nocive all’atmosfera terrestre .
Insomma, un dato allarmante….ma intanto tra chi rimane a Roma per l’estate senza poter permettersi vacanze il condizionatore sembra diventare ogni anno di più un bene indispensabile.