Big Jump 2012: un tuffo per la qualità dei fiumi e dei laghi del Piemonte
Domenica 8 luglio alle 15:00 migliaia di persone si tufferanno simultaneamente nei fiumi e nei laghi di tutta Europa, per rivendicare la balneabilità di tutti i corsi d’acqua. La campagna, coordinata in Italia da Legambiente, chiede alle istituzioni locali ed internazionali di adottare tutte le politiche necessarie al ripristinino, entro il 2015, del buono stato ecologico degli ambienti acquatici. In Piemonte sono in programma 4 Big Jump organizzati dai circoli territoriali di Legambiente
06 July, 2012
Domenica 8 luglio alle 15:00 decine di migliaia di persone si tufferanno simultaneamente nei fiumi e nei laghi di tutta Europa. Il Big Jump, campagna europea di European Rivers Network (ERN) per rivendicare la balneabilità di tutti i corsi d’acqua, coordinata in Italia da Legambiente, lancia anche quest’anno un messaggio forte alle istituzioni locali ed internazionali affinché adottino tutte le politiche necessarie al ripristinino, entro il 2015, del buono stato ecologico dei diversi ambienti acquatici. Il messaggio verrà lanciato anche in Piemonte dove sono in programma 4 Big Jump organizzati dai circoli territoriali di Legambiente.
“L'iniziativa conferma una crescente presa di coscienza della necessità di tutelare la risorsa acqua a tutti i livelli, all’interno di un ciclo che va dal prelievo fino alla restituzione all’ambiente - dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta. Il successo dei referendum di un anno fa ha mostrato la volontà diffusa di difendere senza compromessi questo bene comune ed è sempre più urgente che le istituzioni locali mettano in campo politiche per risolvere le criticità ancora aperte, a partire dal deficit di depurazione fino al raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dalla direttiva comunitaria 2000/60, senza dimenticare, in molti casi, il mancato rispetto del Deflusso Minimo Vitale che riduce a rigagnoli o mette completamente in secca i corsi d'acqua durante la stagione estiva. La diminuzione delle portate per eccesso di derivazioni è una delle cause maggiori del peggioramento della qualità delle acque superficiali. Rimane poi tuttora irrisolta la revisione dei sistemi tariffari e gestionali e mancano politiche efficaci per la riduzione dei consumi”.
Nel 2015 tutti i principali corpi idrici italiani dovranno raggiungere un buono stato di qualità. Ma i dati pubblicati dall’Ispra indicano che l’obiettivo è stato raggiunto soltanto da meno della metà dei fiumi e dei laghi. Gli ecosistemi acquatici continuano a subire le gravi conseguenze derivanti dalla presenza di scarichi inquinanti, depuratori spesso mal funzionanti e di una artificializzazione sempre più intensa. Interventi che oltre ad aggravare il rischio idrogeologico del territorio italiano hanno anche gravi ripercussioni in termini di qualità dei fiumi e delle acque.
“Le Regioni si sono dotate di piani di tutela delle acque, con contenuti e indirizzi condivisibili in linea generale -dichiara Marco Baltieri, responsabile Acqua/Difesa suolo di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta-. Il problema è però che l’atteggiamento delle amministrazioni mostra poca convinzione, debolezza di fronte alle pressioni delle lobby, tendenza a rimandarne l’attuazione attraverso continue deroghe e, addirittura, pratiche e delibere in netto contrasto con questi documenti che, di conseguenza, rischiano di restare meri libri dei sogni. Così facendo si avvicina sempre di più il momento in cui, non avendo attuato questi indirizzi pianificatori, ci troveremo in difetto rispetto alle direttive europee (in particolare la 2000/60), con conseguenti sanzioni da pagare e danni al territorio e all’ambiente. Un esempio di questo ritardo, che è anche di tipo culturale, è la scarsa diffusione sul territorio italiano dei contratti di fiume previsti dalle leggi nazionali e regionali, che, in quanto strumento di partecipazione democratica e di condivisione dei problemi, potrebbero contribuire in misura notevole al miglioramento della gestione dei corsi d’acqua e dei bacini lacustri”.
Perché l’acqua continui a svolgere la sua funzione “naturale”, la tutela della qualità deve andare di pari passo con quella della quantità della risorsa. Per sottolinere questa necessità Legambiente, nell'ambito di Carovana delle Alpi, lancia la campagna "Fiumi senz'acqua 2012”. L'obiettivo è quello di raccogliere segnalazioni di tutti quei casi in cui ai fiumi e ai torrenti viene sottratta tutta o quasi tutta l’acqua che costituisce per loro fonte di vita. La sottrazione d’acqua, causata soprattutto dai canali irrigui o dalle centrali idroelettriche, provoca infatti la distruzione degli ecosistemi fluviali e il peggioramento netto della qualità delle risorse idriche, impedisce gli usi sociali, ricreativi e culturali dei fiumi e dei torrrenti, privatizza una risorsa a fini di profitto, scaricando sulla collettività i danni ambientali. E questo avviene nonostante le leggi prescrivano il rilascio di un certo quantitativo d’acqua (DMV - Deflusso Minimo Vitale) a valle delle derivazioni irrigue o idroelettriche.
Il Big Jump, giunto alla sesta edizione, conta quest’anno più di 170 tuffi in tutta Europa, di cui 11 in Italia. In Piemonte sono in programma 4 Big Jump organizzati dai circoli di Legambiente, a partire dal tuffo nel Po a Torino, dove fino a 50 anni fa era normale cercar refrigerio durante l’estate. Sempre nel Po, ma più a monte, è in programma un tuffo a Villafranca Piemonte. Gli altri due Big Jump sono in programma in Valchiusella, nell’omonimo torrente, e nel lago di Viverone dove, proprio domenica, farà tappa la Goletta dei Laghi, la campagna itinerante di Legambiente per il monitoraggio scientifico e naturalistico delle acque lacustri.
Per maggiori informazioni sul Big Jump in Italia: http://www.legambientepiemonte.it/bigjump.htm - www.facebook.com/BigJumpItalia