Tra i comuni “ricicloni”, Roma veste la maglia nera
Nel giorno della premiazione dei comuni più virtuosi in tema di riciclo, Conai e Legambiente concordano: con il 25% di differenziata Roma è la peggiore tra i grandi comuni del Belpaese. Una bocciatura netta, in un paese che invece presenta tante eccellenze
10 July, 2012
“Il piano per la differenziata a Roma ormai è una battaglia di civiltà: una città che produce quantità tali di rifiuti non può rimanere in questa situazione”. Parola di Walter Facciotto, direttore generale di Conai. Stamane all’hotel “Quirinale” di Roma sono stati premiati i comuni più virtuosi in tema di riciclo e differenziata da parte di Legambiente: di eccellenze ce ne sono un po’ in tutto lo Stivale, ma è proprio la situazione della Capitale a creare sgomento.
"Abbiamo deciso di supportare questa iniziativa per sostenere e valorizzare l'ottimo lavoro svolto da alcune realtà comunali virtuose” - commenta Facciotto. "Con questi riconoscimenti vogliamo raccontare e premiare le buone pratiche della raccolta differenziata da parte dei cittadini, ma anche sensibilizzare le amministrazioni locali affinchè incentivino proprio la qualità della raccolta differenziata, funzionale ai migliori risultati di riciclo. Quest’anno sono state assegnate tre menzioni speciali a comuni del centro-sud: la speranza, anzi il sogno, è magari vedere una città come Roma ritirare il premio. Certo qui lo scenario è critico”.
Già, e Legambiente non lo ha mandato a dire. “Di comuni virtuosi ce ne sono tanti al centro al sud. Chi invece continua a non capire” - si legge nel dossier di Legambiente - “è il Comune di Roma: l'attuale amministrazione, in perfetta continuità con la precedente, ha continuato a rispettare il "patto di non belligeranza" con chi gestisce la mega discarica di Malagrotta”. E il ministro dell'Ambiente Clini, in un messaggio inviato alla premiazione, ha dato un’uleriore mazzata alla Capitale. “La mappa dei "Comuni ricicloni" ci restituisce il consueto quadro a macchia di leopardo, dove eccellenze al nord come al sud si alternano a carenze gravissime, basti pensare alla situazione di Roma”. E sottolinea: “Promuovere la cultura del riciclo e del riuso è uno dei fondamentali sociali per consentire all'Italia di allinearsi all'Europa in materia di gestione dei rifiuti e, soprattutto per attuare quella rivoluzione ambientale ed economica che vede il rifiuto non più come uno scarto, un problema, bensì come una risorsa anche economica, capace di innescare e alimentare una filiera produttiva”.