Palermo, dopo Torino un altro caso di condizionatori limitati negli uffici pubblici
Negli uffici dell’assessorato alla Formazione della Regione Sicilia i condizionatori vengono accesi solo quattro ore al giorno per contenere le spese di una Regione in grave crisi economica. I sindacati: “Non è accettabile lavorare in queste condizioni”
11 July, 2012
Dopo Torino anche a Palermo quest’estate è stato deciso di limitare l’utilizzo dei condizionatori negli uffici pubblici. Mentre nel capoluogo subalpino la decisione riguarda gli uffici comunali - in cui è possibile attivare l’aria condizionata solo in caso di temperature interne superiori ai 28° - a Palermo la questione riguarda la Regione e in particolare l’assessorato alla Formazione. Dal 5 luglio, infatti, negli uffici dell’assessorato i condizionatori vengono accesi solo quattro ore al giorno per contenere le spese di una Regione in grave crisi economica. Questo almeno è quanto dichiarato dal dirigente generale Ludovico Albert, che ricorda anche un vecchio debito di decine di migliaia di euro con l’Enel: “Se non saniamo questo debito la situazione resterà critica. Alla Formazione abbiamo acceso i condizionatori solo il 4 luglio, poi abbiamo deciso di limitarne l’uso a quattro ore al giorno per contenere i costi per l’energia elettrica». Le lamentele dei dipendenti non si sono fatte attendere, soprattutto in questi giorni di gran caldo, con temperature che nell’isola hanno più volte raggiunto i 40 gradi. In attesa di entrare in possesso di un documento ufficiale, abbiamo raggiunto al telefono Marcello Minio, segretario del COBAS/CODIR, il sindacato che tutela i dipendenti regionali.
Conferma che i condizionatori vengono accesi solo quattro ore al giorno?
Sì confermo. È una questione legata ai tagli. Dopo il taglio del 30% alle spese della Regione, automaticamente i dirigenti hanno deciso di ridurre i costi, con metodi direi non proprio corretti… ognuno ha deciso di adottare provvedimenti diversi, dalla riduzione dell’orario d’ufficio, alla chiusura pomeridiana vera e propria, fino appunto alla decisione di tenere i condizionatori spenti per gran parte della giornata, senza alcun tipo di comunicazione ufficiale.
Cioè non esiste una circolare un documento che attesti il provvedimento?
No non c’è proprio niente. È stato detto e messo in pratica. La Regione Sicilia è una macchina enorme, con tutta una serie di competenze che nel resto d’Italia sono normalmente affidate ai Ministeri. Si parla di 470 uffici, con dei costi altissimi ma soprattutto degli sprechi esorbitanti. Invece che intervenire sugli sprechi dovuti alla cattiva amministrazione si prendono provvedimenti che danneggiano i lavoratori, come accade sempre del resto. Il caso dei condizionatori è emblematico ma è solo la punta dell’iceberg; ci sono uffici dove per via dei tagli i lavoratori sono costretti addirittura a pagarsi la carta delle stampanti. È inaccettabile lavorare in queste condizioni e continuare a far pagare a chi lavora anni di cattiva amministrazione.
Aggiornamento al 18.07.2012: Il Direttore del Dipartimento, Ludovico Albert, ci ha confermato che il provvedimento è stato preso esclusivamente per ragioni economiche. Il debito accumulato con l'azienda fornitrice dal Dipartimento negli anni passati non permetteva di fare diversamente. "Capisco perfettamente il disagio dei lavoratori. Ma d'altro canto 30 anni fa l'aria condizionata non c'era, e si sopravviveva comunque".