Piani Anti Smog, l’autunno porterà le domeniche ecologiche in Emilia Romagna. Confermati i blocchi del giovedì
La bozza del nuovo accordo sulla qualità dell’aria in Emilia Romagna prevede una domenica ecologica ogni mese e un’altra che scatterà, obbligatoriamente e senza possibilità di revoca, dopo una settimana consecutiva di sforamenti. Confermati gli altri provvedimenti già in vigore. Per Confesercenti è "il colpo di grazia al commercio nei centri storici"
16 July, 2012
Una domenica ecologica ogni mese e un’altra che scatterà, obbligatoriamente e senza possibilità di revoca, dopo una settimana consecutiva di sforamenti: queste le novità contenute nella bozza del nuovo accordo sulla qualità dell’aria, che dovrà essere sottoscritta da Regione, Province e Comuni sopra i 50.000 abitanti. Le nuove misure si sommano a quelle già in vigore, che prevedono il divieto di circolazione dei mezzi più inquinanti dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18,30 (Euro 1, diesel antecedenti l’Euro 2, ciclomotori e motocicli ante Euro1) e il blocco del traffico di giovedì (sempre dalle 8,30 alle 18,30), durante il quale non potranno circolare anche le auto a benzina, tranne Euro4 ed Euro5, i diesel Euro3 (a meno che non abbiano il filtro antiparticolato) e i ciclomotori e motocicli Euro1. L’Emilia Romagna stringe la cinghia dunque, e rinforza i nuovi provvedimenti con una serie di investimenti destinati al rinnovo del parco auto: autobus ecologici, locomotive elettriche e piste ciclabili.
Un provvedimento inaccettabile per Confesercenti: “I blocchi del traffico non servono: sono solo una misura di facciata, che dopo dieci anni non si può più considerare emergenziale - ha dichiarato il vicedirettore di Confcommercio Emilia Romagna Pietro Fantini - L'ipotesi di estendere il blocco del traffico a più giornate è del tutto inaccettabile. Come si fa a promuovere lo sviluppo delle città e dei loro centri storici con provvedimenti di questo tipo? Non solo queste misure non incidono in maniera strutturale su un contenimento reale e durevole dell'inquinamento atmosferico, ma sono fortemente penalizzanti ed inadeguate per le nostre città, aggravando una situazione già critica per le imprese commerciali e turistiche che operano nei centri storici”.