Trasporto pubblico a Verona, si recupera sulle linee tagliate
Mercoledì 18 la Giunta decide lo stanziamento di risorse necessarie al reintegro di 25mila chilometri di linee del trasporto pubblico, dopo i 70mila da poco reintegrati. Previsti rinforzi per le linee di San Massimo, Bassona, Croce Bianca, Borgo Venezia, San Michele Extra
18 July, 2012
Dopo i 70 mila dei giorni scorsi, il Comune di Verona sembra pronto a reintegrare altri 25mila chilometri di linee del trasporto pubblico locale, di quei 350mila tagliati quest’estate in seguito all’entrata in vigore del nuovo orario, l’11 giugno scorso. Una drastica riduzione — unita al concomitante aumento del prezzo del biglietto da 1,10 a 1,30 euro — che ha causato numerosi disagi ai cittadini e scatenato vibranti proteste, alcune tradotte in petizioni pubbliche, come nella zona di San Michele. Mercoledì 18 luglio la Giunta Tosi, che aveva dato mandato all'assessore alla mobilità Enrico Corsi di verificare con Atv quali corse potessero essere rinforzate, dovrebbe decidere lo stanziamento. Il chilometraggio potenzialmente reintegrabile si aggirerebbe appunto sui 25mila chilometri, in particolare per le corse da e verso Borgo Venezia, San Michele Extra, zona Porta Vescovo, San Massimo, Bassona, Croce Bianca, nelle ore di maggiore utilizzo. Se si calcola una spesa di un euro e 80 centesimi a chilometro, la somma necessaria per il reintegro dovrebbe aggirarsi sui 45mila euro (erano stati 126mila per i 70mila chilometri già rifinanziati nei giorni scorsi). Anche l’anno scorso c'erano stati dei tagli, che ammontavano ad un milione e 250mila euro, soldi che Verona potrebbe recuperare dopo la sentenza del Tar Veneto che ha dato ragione ad Atv, Comune e Provincia, sui criteri di trasferimento. Sempre che la Regione non si appelli al Consiglio di Stato, com'è probabile.
La Giunta Tosi ha sempre scaricato le responsabilità dei tagli al trasporto pubblico veronese su Stato e Regione: da una parte infatti ha messo in risalto che per il trasporto pubblico locale il Veneto riceverebbe dallo Stato circa il 19 per cento di finanziamenti in meno rispetto alla media delle altre regioni, pari ad un contributo pro capite di 58,2 euro, a fronte di una media nazionale di 71,93 euro; dall’altra si sottolinea che Verona, nel Veneto, riceve il 49,36 per cento in meno rispetto alle altre province, pari ad un contributo per ciascun cittadino di 36,43 euro, inferiore di 21,77 euro alla media veneta. Lo squilibrio a livello regionale, però, potrebbe ridursi presto. La commissione tecnica regionale (due dirigenti del settore trasporti della Regione più i 14 rappresentanti delle aziende dei sette Comuni capoluogo e delle sette Province più i tre delle associazioni di categoria) si è riunita martedì 17 luglio per definire i nuovi criteri di destinazione dei fondi. «Stiamo lavorando per un sistema di distribuzione più equo, il più oggettivo possibile», ha dichiarato il presidente di Atv Massimo Bettarello «e presto saremo in grado di sottoporre a Comune e Provincia questo sistema». Il metodo utilizzato, spiega Bottarello, si basa sull’individuazione di un valore che tenga conto delle esigenze di mobilità di un territorio, ricavabili dal numero di spostamenti moltiplicato per la distanza. I dati di riferimento sono quelli del Censimento 2001, aggiornato, da cui si ricaverà un coefficiente, e poi il numero di abitanti, studenti, lavoratori e turisti che usano mezzi pubblici. «Da questo calcolo complesso si ricavano delle matrici» aggiunge Bettarello, «che consentono di definire le esigenze di un'area e quindi quanti soldi pubblici servono».