Torino. Consiglio comunale: via libera alla vendita del 49% Amiat e dell'80% della quota TRM
Mercoledì 25 luglio 2012 il Consiglio comunale di Torino ha approvato la delibera sulla cosiddetta “filiera ambientale”, dando così il via libera alla gara a “doppio oggetto” per la vendita del 49% di Amiat dell’80% della quota azionaria di Trm (la società pubblica incaricata di progettare, costruire e gestire il termovalorizzatore del Gerbido). Il comunicato stampa del Consiglio comunale del 25.07.2012
26 July, 2012
Il Consiglio comunale di Torino ha approvato oggi la delibera sulla cosiddetta “filiera ambientale”, dando così il via libera alla gara a “doppio oggetto”, per la vendita del 49% di Amiat S.p.A. tramite la FCT Holding S.r.l. (società partecipata interamente dalla Città di Torino che detiene il 100% delle quote di Amiat) e per l’affidamento della gestione del servizio di igiene ambientale, raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti solidi urbani e assimilati.
La stessa gara comprenderà anche la cessione dell’80% delle quote azionarie di Trm, la società per azioni Trattamento Rifiuti Metropolitani che opera nell’ambito della filiera ambientale e che ha ricevuto nel 2005 dall’Ator (Associazione d’ambito torinese per il governo dei rifiuti) l’incarico di progettare, costruire e gestire il termovalorizzatore del Gerbido. Il bando prevede anche venga favorito lo sviluppo del teleriscaldamento nell’area di influenza del termovalorizzatore, anche dando vita a un’apposita società (una newco). Sono confermate a carico di Trm le compensazioni ambientali assunte nei confronti dei Comuni della zona. Vengono aumentati i poteri del Comitato locale di controllo (istituito il 18 gennaio 2006 e composto da rappresentanti di Provincia di Torino e Comuni di Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivalta, Rivoli e Torino), a cui viene riconosciuto il diritto di accedere all’impianto del termovalorizzatore per le verifiche e i controlli opportuni e di essere informato ogni tre mesi da presidente e a.d. di Trm sull’attività dell’impianto.
Il Comune di Torino procederà alla vendita delle quote azionarie di Amiat e Trm – recita la delibera – per “reperire le necessarie risorse per poter rientrare nel Patto di stabilità nell’anno 2012”. Il mancato rientro nel Patto, oltre alle sanzioni previste, porterebbe “la Città di Torino, in particolare con riferimento a TRM S.p.A, a non poter onorare gli impegni assunti nei confronti della società e delle banche finanziatrici, con riferimento agli aumenti di capitale previsti nell’accordo di capitalizzazione”. Inoltre, “il venir meno degli impegni assunti, oltre a comportare un ritardo nella costruzione dell’impianto di termovalorizzazione, nell’ipotesi in cui lo stesso non entrasse in servizio nel corso dell’anno 2013, porterebbe anche a un’emergenza rifiuti che interesserebbe l’Ator e il sistema dei rifiuti della Provincia di Torino”.
La messa a gara del servizio - come ha spiegato il vicesindaco Tom Dealessandri - non è più un obbligo di legge (in quanto la sentenza della Corte Costituzionale n. 199 del 20 luglio 2012 ha abrogato l’art. 4 della legge 148/2011, che prevedeva la scadenza al 31 dicembre 2012 per la cessazione degli affidamenti in house da parte dei Comuni), ma è una scelta discrezionale dell’Amministrazione per le motivazioni sopra espresse.
I servizi oggetto della gara verranno affidati per una durata di 21 anni (o diverso termine in aumento deciso dall’Ator).
Con la medesima delibera, approvata con tre emendamenti a firma dei presidenti della Commissione Bilancio (Alessandro Altamura) e della Commissione Ambiente (Marco Grimaldi) e un sub-emendamento della Giunta comunale, vengono anche modificati gli statuti di Amiat e di Trm.
Tra le modifiche allo statuto di Trm, d’intesa con la Commissione Ambiente e la Commissione speciale di promozione della cultura della legalità e del contrasto dei fenomeni mafiosi, è stata prevista l’attribuzione al Presidente del CdA di compiti e poteri di controllare che i rifiuti conferiti rispettino i requisiti previsti dalla normativa vigente al fine di perseguire l’interesse pubblico della tutela della salute pubblica e della salubrità dell’aria e dell’ambiente e di controllare l’espletamento delle procedure degli adempimenti in materia di antimafia e stesura della proposta di codice etico dell’azienda. Inoltre, il CdA dovrà nominare un Organismo di Vigilanza (OdV).
Le modifiche allo statuto Trm prevedono anche che la società possa acquisire la gestione di servizi ulteriori, anche in ambiti territoriali diversi da Torino.
Per quanto riguarda l’affidamento del contratto di servizio Amiat, saranno attribuiti punteggi con riferimento a: tasso di ricambio del parco mezzi operativi di raccolta rifiuti; offerta progettuale per un allargamento della raccolta differenziata porta a porta; disponibilità a realizzare impianti di trattamento/recupero delle frazioni differenziate dei rifiuti; risorse economiche per attività di comunicazione, da svolgere in collaborazione con gli uffici comunali. Sono inoltre previste penali in caso di inadempimento. Gli importi delle penali originariamente previsti dalla delibera sono stati aumentati del 30%, in seguito all’approvazione di un sub-emendamento della Lega Nord (primo firmatario: Fabrizio Ricca) a sua volta sub-emendato dal presidente del Consiglio comunale (ad esempio: 65 euro per ogni mancato passaggio di un punto di raccolta rifiuti; 45,50 euro per mancato lavaggio/disinfezione dei contenitori; 65 euro per mancata raccolta foglie; 91 euro per ogni area gioco bimbi non pulita; ecc.). Viene anche potenziata l’attività di controllo da parte dell’Amministrazione. È altresì prevista una clausola sociale a tutela del personale attualmente in servizio, fatti salvi i casi di licenziamento per giusta causa e le dimissioni volontarie.
Per quanto riguarda la governance delle due società, per Trm, sono previsti due componenti del CdA (su cinque) di nomina pubblica, tra cui il presidente. Per Amiat, dei cinque componenti del CdA, tre, tra cui il presidente, verranno nominati dai privati.
È stato anche approvato un emendamento alla delibera (primo firmatario: Giovanni Ventura), sub-emendato dal presidente del Consiglio comunale, con cui "la Città si riserva comunque di richiedere all’Amiat il servizio di sgombero neve su specifiche aree pubbliche”.
Hanno votato favorevolmente la delibera PD, Moderati, Gruppo Misto di maggioranza. Hanno votato no Movimento 5 Stelle, Lega Nord e i consiglieri PdL Ambrogio, Greco Lucchina, Liardo e Marrone. Si sono astenuti SEL, FLI e Torino Libera e i consiglieri PdL D’Amico, Magliano e Tronzano.
Torino mette all'asta le municipalizzate - da Il Sole 24 Ore.it del 26.07.2012