Londra 2012, il dibattito sulla sostenibilità dei giochi in campo energetico
“Alcune promesse non verranno mantenute, siamo soprattutto delusi per il fallimento degli obiettivi concernenti l’energia rinnovabile”, dichiara il direttore di Bio Regional. Il Comitato organizzativo non ci sta e risponde: “Abbiamo rispettato lo spirito di quanto promesso, lasceremo un’eredità positiva”
26 July, 2012
"Ci sono alcune promesse fatte nel 2005 che Londra 2012 non riuscirà a mantenere, sebbene ci abbiano provato. Siamo soprattutto delusi per il fallimento degli obiettivi concernenti l’energia rinnovabile. E’ importante comunque che gli obiettivi dichiarati rappresentino un punto di partenza per chi organizzerà nuovi eventi sportivi e che rappresentino standard fondamentali già nel 2020”. Queste le parole recenti di Sue Riddletone, direttrice di Bio Regional, una delle più importanti imprese internazionali nel campo della sostenibilità ambientale. Il 20 luglio scorso Bio Regional e Wwf hanno pubblicato un rapporto in cui viene detto a chiare lettere che gli organizzatori di Londra 2012 hanno mancato gli obiettivi annunciati, soprattutto in ambito energetico. Il Comitato organizzativo dei Giochi Olimpici e Paraolimpici rimanda le accuse al mittente e difende il proprio operato, sottolineando come gli obiettivi di sostenibilità ambientale siano diventati più ambiziosi dal 2005 a oggi: "Abbiamo rispettato lo spirito, nella maggior parte dei casi anche la lettera, di quanto promesso, e lasceremo un'eredità a lungo termine positiva dal punto di vista ambientale - ha replicato tramite il Guardian il responsabile per l'Ambiente dei Giochi, David Stubbs - se vogliamo fare un'analogia con il calcio, non abbiamo vinto tutte le partite, ma abbiamo vinto il campionato".
Vediamo sul fronte dell’energia quali sembrano essere i migliori progetti messi in atto.
Partiamo dai due centri energetici realizzati da General Electric che illumineranno e muoveranno tutta la macchina di London 2012. Costruiti a Stratford City e Kings Yard, sono pronti a fornire 10 MW fra elettricità, riscaldamento e raffreddamento e resteranno attivi anche a evento finito, per supportare le aree residenziali e commerciali di East London. I centri energetici sono stati progettati per operare in modalità di “tri-generazione”, ovvero combinando funzioni di raffreddamento, riscaldamento ed elettricità, in un'ottica di abbattimento delle emissioni di anidride carbonica. Secondo i costruttori, utilizzando questa tecnologia dovrebbero essere risparmiate circa 13.000 tonnellate di CO2.
Veniamo al capitolo che riguarda l’efficienza energetica delle strutture costruite appositamente per i giochi. Tutte le strutture sono state sottoposte ad una preliminare valutazione prestazionale, svolta sulla base dei cinque principi di sostenibilità stabiliti e degli indicatori del Building Research Establishment Environmental Assessment Methodology (BREEAM). Le procedure di certificazione del Regno Unito sono molto restrittive in termini di sostenibilità e di approvvigionamento energetico e prevedono misure per la riduzione dell’impronta ecologica per tutto il ciclo di vita del progetto. Fra i nuovi edifici che ospiteranno le gare olimpiche, il Velodromo è quello che appare costruito con gli standard più sostenibili. Sorto nel distretto di Leyton, il London Velodrom è dotato di un sistema di raccolta delle acque piovane e sarà ventilato naturalmente in estate (in caso di caldo eccessivo è previsto l'intervento di un sistema di climatizzazione) e riscaldato artificialmente in inverno. La pista sarà illuminata il più possibile naturalmente, grazie alle aperture zenitali nella copertura e alle vetrate che circondano a 360 gradi l'edificio. La Handball Arena, lo stadio coperto per le gare di pallamano, dopo le Olimpiadi dovrebbe riconvertirsi per accogliere manifestazioni sportive locali o musicali. La fascia del basamento è interamente in vetro per consentire il più possibile un’illuminazione e una ventilazione naturali. Allo stesso scopo servono i lucernari della copertura. Per i rivestimenti esterni è stato utilizzato del rame riciclato. L’Olympic Stadium, che accoglierà la cerimonia inaugurale e di chiusura e le gare di atletica, luogo come sempre simbolico di ogni Olimpiade, è il terzo stadio più grande della Gran Bretagna. Può ospitare 80.000 persone, ma a Giochi finiti sarà portato a una capienza di soli 25.000 posti, smontando la parte alta. Una soluzione che secondo i costruttori ha comportato una considerevole diminuzione dell’impatto ambientale, sia in termini di materiali da costruzione che di consumi energetici e di gestione.
Per quanto riguarda invece alcune delle strutture già presenti a Londra indipendentemente dalle Olimpiadi, un progetto sicuramente importante sul fronte energetico è quello relativo allo storico ponte di Blackfriars sul Tamigi, nelle vicinanze della Tate Modern Gallery e della St. Paul’s Cathedral, sulla cui struttura sono stati installati oltre 4.400 pannelli solari fotovoltaici per un totale di circa 6.000 mq di superficie coperta, capaci di generare oltre 900.000 kWh di energia elettrica annuali. L’energia accumulata verrà utilizzata per alimentare al 50% del suo fabbisogno la stazione ferroviaria omonima, la Blackfriars Railway Station, costruita sulla sede dello stesso ponte, che dovrà supportare un notevole incremento di passeggeri. L’intervento, costato circa 7,3 milioni, di sterline è completato dall’installazione di tubi solari che veicoleranno i raggi luminosi negli spazi più interni della struttura per l’illuminazione diurna della stazione e dall’allestimento di un sistema di raccolta per il recupero dell’acqua piovana ai fini dell’approvvigionamento idrico. Si prevede che il progetto possa determinare una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 511 tonnellate all’anno. Un altro progetto di un certo rilievo è costituito dalla passerella che collega la stazione di West Ham - uno dei tre hub di trasporto che alimentano i Giochi del 2012 a Londra - al Parco Olimpico, su cui si stima che cammineranno circa un milione circa di persone. Il peso prodotto dai loro passi servirà ad illuminare la costantemente la passerella, grazie a delle particolari piastrelle costruite con una tecnologia d’avanguardia. Si stima che verranno calcate più di 12 milioni di impronte che genereranno 72 milioni di joule di energia, sufficienti ad alimentare una piccola auto elettrica per 397 giri intorno ad una pista di atletica o a caricare 10.000 telefoni cellulari per un'ora. La passerella verrà illuminata per otto ore a piena potenza durante la notte, mentre nelle 16 ore di luce la potenza sarà dimezzata.