Associazioni su sequestro Ilva: “La storia di Taranto cambiata per sempre”
Le associazioni ambientaliste raccolte sotto il cartello ‘Taranto respira’ hanno diffuso una nota a firma congiunta. “Sono arrivati al pettine - si legge - tutti i nodi irrisolti dell’Ilva. Prevalga il senso di responsabilità per dare un futuro a tutti i lavoratori e per costruire assieme un’alternativa di sviluppo ecosostenibile”
27 July, 2012
“La storia di Taranto è cambiata per sempre. Nulla sarà come prima”. Lo affermano in una nota Luigi Boccuni, Paola Casieri, Saverio De Florio, Alessandro Marescotti, Annamaria Moschetti, Rino Raffone e Massimiliano Saracino, del cartello di associazioni ambientaliste ‘Taranto respira’, riferendosi al provvedimento di sequestro degli impianti inquinanti dell’Ilva disposto dalla magistratura.
“Dopo anni di omissioni, incuria, negligenza e connivenza – sottolineano in una nota – sono arrivati al pettine tutti i nodi irrisolti dell’Ilva. La malapolitica a Taranto non ha protetto il suo territorio e la salute della collettività. Per anni una lobby di potere ha messo il silenziatore alla sofferenza”. Secondo gli ambientalisti, “tale atteggiamento negligente è stato controproducente e non è servito a proteggere i posti di lavoro.
E’ stato catastrofico”. Gli esponenti di Taranto Respira esprimono “solidarietà ai lavoratori danneggiati dall’incuria ambientale dell’azienda” e ricordano di aver “avanzato da tempo concrete proposte di bonifica che consentirebbero di reimpiegare gli operai. Le uniche proposte in campo sono state le nostre”. “La verità sul tappeto – concludono – è un’altra: la magistratura è intervenuta perché la politica ha fallito. In questo momento deve prevalere il senso di responsabilità per dare un futuro a tutti i lavoratori e per costruire assieme un’alternativa di sviluppo ecosostenibile”.