Legambiente Mola di Bari: "Posidonieto in fumo. Fermate le ruspe e chi le comanda»
Il circolo di Legambiente di Mola con una nota denuncia la devastazione di un ecosistema marino costiero nell'area portuale di Mola di Bari, il Posidonieto Barletta-San Vito. "Per provare a spegnere - si legge nella nota - la combustione, l'Amministrazione ha deciso di spianare l'intera area con mezzi meccanici cingolati"
27 July, 2012
Segue la nota di Legambiente Mola
"Da una decina di giorni, come ogni anno, i residui spiaggiati di posidonia accumulatisi nell'area portuale dell'Acqua di Cristo stanno bruciando producendo un fumo acre e molto fastidioso che raggiunge il paese producendo forti disturbi agli abitanti (nei giorni in cui il vento soffia da est) e ai bagnanti che giornalmente affollano quel tratto di costa.
Quell'area prossima al Sic è un territorio devastato. Probabilmente per provare a spegnere la combustione del materiale secco, l'Amministrazione comunale di Mola, dopo aver creato canali, ha spianato l'intera area, di oltre 2000 m2, con mezzi meccanici cingolati che hanno prodotto effetti devastanti:
1) Distruzione di tutta la vegetazione pioniera (soprattutto cannuccia di palude). La grande capacità di accumulo di umidità nei residui spiaggiati di posidonia ed il contenuto di elementi nutritivi avevano creato, nell'area di accumulo più distante dalla battigia, una vasta formazione vegetale pioniera, favorendone lo sviluppo e quindi contribuendo alla stabilità dell'arenile e alla creazione di un nuovo ecosistema marino-costiero importante anche per l'avifauna migratrice. L'intervento eseguito ha ridotto enormemente la produttività ecologica costiera globale.
2) Frantumazione della roccia presente in alcuni punti.
3) Mescolamento dei rifiuti presenti con la sabbia e con le biomasse (vive e morte).
4) Spostamento di grandi masse di residui di posidonia e rifiuti verso il mare.
5) Formazione di nuovi focolai.
Proprio in considerazione del valore ecologico dell'area, l'Arpa Puglia non ha mai acconsentito alla richiesta del Comune di asportare i residui di posidonia e gli ambientalisti sottolineano che il Comune avrebbe potuto fare di più e meglio. Anche in considerazione del fatto che è capofila di un Progetto Life finanziato nel 2009 dalla Comunità europea e finalizzato al recupero e alla valorizzazione dei residui di posidonia. Ancora una volta questa Amministrazione comunale, in campo ambientale, si distingue per incapacità e arroganza.
Già qualche mese fa i residui di posidonia erano stati fatti spostare da Portecchia all'ex Tiro al piattello, utilizzando sempre mezzi pesanti, che distruggono tutto ciò chepestano o incontrano, e trasportando in un'area non autorizzata e non attrezzata residui di posidonia, sabbia, terreno e quant'altro presente e creando di fatto una discarica non autorizzata di rifiuti. E sempre con gli stessi mezzi, si è provveduto a maggio alla pulizia della costa, con l'utilizzo di pale meccaniche che, senza avere rispetto per gli arenili, asportano tutto ciò che incontrano".