Torino. Il dibattito tra i Comuni sulla cessione quote TRM
Mercoledì 1° agosto si svolge l'assemblea straordinaria dell'ATO-R che dovrà pronunciarsi sul voto del Consiglio comunale di Torino che ha dato il via libera alla vendita dell'80% delle quote azionarie possedute da Palazzo Civico. I Comuni di Beinasco e Grugliasco chiedono la valutazione accurata dell'ipotesi alternativa di cessione e in caso di vendita più controllo e garanzie. L'assessore Ronco: «Sui cittadini graverà il costo della raccolta senza che questo possa essere controbilanciato dagli utili dell'impianto»
31 July, 2012
Lunedì 30 luglio la prima assemblea dell'ATO-R. Il giorno dopo la riunione del Comitato Locale di Controllo del termovalorizzatore del Gerbido. La riunione ha preceduto di un giorno l'assemblea straordinaria dell'ATO-R chiamata a pronunciarsi sul voto del Consiglio comunale di Torino che ha dato il via libera alla vendita dell'80% delle quote azionarie possedute da Palazzo Civico. Nel corso della riunione del Comitato di Controllo è stato annunciato che arriveranno all'esame dell'ATO-R due mozioni presentate dai Comuni di Beinasco e Grugliasco. La prima mozione chiede la valutazione accurata dell'ipotesi alternativa di cessione dell'80% che prevede una vendita del 49% delle quote del Comune a fronte di un allungamento della concessione (fino a 35 anni). La seconda mozione, che invece prende atto della decisione assunta dal Comune di Torino, chiede un rafforzamento degli elementi di controllo e garanzia sull'attività del Gerbido.
Nel corso della riunione del Comitato Locale di Controllo del termovalorizzatore del Gerbido, oltre ai sindaci di Torino, sono intervenuti il presidente dell'ATO-R, Paolo Foietta, e l'assessore provinciale all'Ambiente, Roberto Ronco. Foietta ha ribadito la posizione già espressa nell'intervista ad Eco dalle Città sottolineando l'importanza di mantenere il controllo pubblico. «Ci dobbiamo attrezzare per un sistema completamente nuovo nel campo della gestione dei rifiuti - ha sottolineato Ronco -. Abbiamo sempre affermato che chi non possiede gli impianti ha difficoltà nel mantenere alti livelli di servizio. La nostra preoccupazione è che il sistema di area vasta farà fatica quando gli utili non verrano reinvestiti sul sistema. Sui cittadini graverà il costo della raccolta senza che questo possa essere controbilanciato dagli utili dell'impianto».