La bonifica di Taranto. Il Ministro Clini: “E’ giusto che paghi lo Stato” | Il testo del protocollo d’intesa
“La gran parte dell'inquinamento prodotto dall'acciaieria risale all'epoca precedente al 1995, quando fu acquistata dal gruppo Riva. Prima di quella data si chiamava Italsider ed era pubblico”. Così il ministro dell’ambiente Corrado Clini giustifica le spese sostenute per le bonifiche di Taranto da parte del Governo. La Puglia utilizzerà i fondi europei FAS. Le altre spese saranno sostenute dall’autorità portuale. Il rendiconto e il testo del protocollo
07 August, 2012
Il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini riguardo alle spese sostenute per le bonifiche di Taranto, risponde a Repubblica che è giusto che sia lo Stato a pagare poichè “la gran parte dell'inquinamento prodotto dall'acciaieria risale all'epoca precedente al 1995, quando fu acquistata dal gruppo Riva. Prima di quella data si chiamava Italsider ed era pubblico. La verità è che buona parte dei disastri che oggi stiamo pagando sono stati prodotti da aziende di Stato negli anni Cinquanta e Sessanta”. Rimane, però, da comprendere la quantità di inquinamento prodotto dall’Ilva di Taranto dal 1995 a oggi, in modo da “pesare” economicamente le responsabilità dei privati.
Per ora il documento di Protocollo di Intesa “Interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto” del 26 luglio scorso sottoscritto dagli enti pubblici si limita a giustificare le spese da realizzare degli enti pubblici. I motivi per i quali deve essere lo Stato a sostenere la gran parte delle spese di bonifica sono spiegati dalle molteplici leggi e principi che si trovano nella prima parte del testo definito “narrativa”. In particolare, si mette in evidenza nel protocollo, l'articolo 252-bis del Testo Unico Ambientale (il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e s.m.i.) che disciplina i "Siti di preminente interesse pubblico per la riconversione industriale", e che regola “le modalità di intervento in aree contaminate dove attuare programmi ed interventi di riconversione industriale e di sviluppo economico-produttivo”.
Riguardo ai FAS (Fondi Aree Sottoutilizzate 2000/2006 della Regione Puglia) elargiti in parte direttamente alle regioni dall’UE e in parte destinati previo accordo col Governo, secondo dei piani presentati dalle regioni stesse (PAR, Piani Attuativi Regionali), che vanno a finanziare larga parte del Protocollo d’Intesa su Taranto, il Presidente Nichi Vendola ha motivato così la destinazione scelta: “Abbiamo acconsentito ad un’unica modifica della programmazione, quella rivolta ad affrontare la sofferenza di Taranto”.
Un lavoro di programmazione che non nasce con la notizia del sequestro dell’Ilva da parte della magistratura, ma che diventa “un traguardo straordinario ed importantissimo” e Vendola rimarca il lavoro di collaborazione “da circa dodici mesi a questa parte. Prima con il Ministro Fitto, con il quale un esame di merito delle cose fatte in Puglia ha consentito di superare contrapposizioni e fraintendimenti e poi con il Ministro Barca, con il quale abbiamo condotto al termine il percorso. Ora non resta che mettere in campo gli strumenti attuativi - ha concluso Vendola - per poter dare concretezza agli interventi di finanziamento”.
Risorse finanziarie. Il protocollo d’intesa del 26 luglio 2012, sottoscritto dalle parti, prevede una spesa complessiva pari a 336 milioni di euro. I fondi sono così ripartiti, 119 milioni per le bonifiche “in senso stretto”, 187 milioni per interventi portuali, e 30 milioni per il rilancio industriale per investimenti produttivi caratterizzati da un elevato livello tecnologico.
Il rendiconto finanziario. Il Totale di tutte le risorse pubbliche disponibili è pari a 273.468.320 di euro. La parte rimanente dei 336 milioni sono risorse “private” come ad esempio l’esborso per opere inerenti il porto della cinese TNC spa e le opere di riqualificaizone dell’Ilva di Taranto.
Alcune risorse derivano dalla sottoscrizione del Protocollo di Intesa del 5 novembre 2011 (Riqualificazione ambientale delle aree ricadenti del SIN di Taranto e contestuale sviluppo infrastrutturale prioritario dell'area portuale), finalizzato alla riqualificazione ambientale delle aree ricadenti nel Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Taranto ed al contestuale sviluppo infrastrutturale del porto firmato da Ministero dell’Ambiente, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Puglia, Provincia di Taranto, Comune di Taranto, Autorità Portuale di Taranto e Sogesid (soggetto attuatore del Protocollo) -. Le risorse disponibili sono così ripartite per un totale di 62.300.907 di euro:
1) Fondi Aree Sottoutilizzate 2000/2006 della Regione Puglia (10.468.320)
2) Autorita' Portuale di Taranto (40.158.587)
3) Risorse MATTM, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (11.674.000)
Non più in corso di istruttoria, ma sbloccate nell’ultima riunione di agosto dal CIPE (il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), le risorse che derivano dal Fondo sviluppo e Coesione in totale 113.167.413 di euro, così suddivise:
1) Completamento copertura finanziaria accordo del 5 novembre 2009 per la realizzazione degli interventi di dragaggio dei sedimenti nel molo polisettoriale di Taranto 17.167.413
2) Messa in sicurezza e bonifica “Area di Taranto SIN (Sito di interesse Nazionale)”: i primi 37.000.000
3) Interventi dal MISE (MInistero Sviluppo economico)per la rimozione dei sedimenti contaminati dagli inquinanti persistenti PCB (Policlorobifenili)nel Primo seno del Mar Piccolo in corrispondenza delle aree di miticoltura (21.000.000)
4) Riconfigurazione della banchina del Molo Polisettoriale del Porto di Taranto con l’Accordo del 26 aprile scorso, (35.000.000)
Ancora dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sono stati destinati 8 milioni di euro (8.000.000) per la messa in sicurezza e bonifica dei suoli contaminati del Quartiere Tamburi, l’Autorità Portuale disporrà di risorse proprie, pari a (52.000.000), dai fondi PON Reti e Mobilità pari a (14.000.000) e PON Ricerca e competitività Asse Il obiettivo operativo "Azioni integrate per lo sviluppo sostenibile e la diffusione della società dell'informazione" (30.000.000).
Ulteriori risorse dovranno essere rinvenute in successivi provvedimenti : Interventi bonifica SIN Taranto (53.000.000), Progetto speciale Città di Taranto SMARTAREA (60.000.000), Struttura per la gestione unitaria degli interventi inclusi nel presente Protocollo (% totale risorse) - strutture articolo 4. Sino ad massimo di (3.000.000).