Meeting di Rimini. Raccolta differenziata: Clini annuncia sanzioni per chi non raggiunge gli obiettivi di legge
Il ministro Clini in visita al Meeting di Rimini risponde ad Eco dalle Città sull'approssimarsi dell'obbligo di legge che impone entro la fine dell'anno un obiettivo di raccolta differenziata del 65%: «Per coloro che non raggiungeranno gli obiettivi di raccolta differenziata la proroga sarà accompagnata da una sanzione»
21 August, 2012
Lunedì 20 agosto 2012 il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, è intervenuto al Meeting di Comunione e Liberazione che si svolge a Rimini. Nell'incontro finale con i giornalisti, il ministro è stato invitato a rispondere sui principali temi ambientali del momento, in primo luogo l'Ilva. Eco dalle Città ha scelto di interrogare il ministro sui rifiuti visto l'approssimarsi dell'obbligo di legge che impone entro la fine dell'anno un obiettivo di raccolta differenziata del 65%.
«In Italia – ha dichiarato il ministro - abbiamo realtà che superano abbondantemente il 65%, ma gran parte delle città e delle regioni del sud, Roma compresa, sono molto lontane da questo obiettivo. Una RD al 65% significa far muovere l'economia del recupero, un'economia che produce reddito. E in un paese come l'Italia, con un importante settore industriale che opera nella trasformazione delle materie prime, la raccolta differenziata diventa fondamentale».
«La prima cosa che dobbiamo fare – ha continuato Clini - è creare le condizioni affinché la raccolta differenziata diventi un obbligo che se non è rispettato viene sanzionato. E' troppo comodo avere un sistema nel quale hai un obbligo, non lo rispetti e non ti succede nulla. Siccome dovremo fare una proroga per coloro che non raggiungeranno gli obiettivi di raccolta differenziata – ha annunciato il ministro - la proroga sarà accompagnata da una sanzione. In secondo luogo dobbiamo favorire l'entrata dei rifiuti in un ciclo industriale, farli uscire dal circuito della pubblica amministrazione. La gestione dei rifiuti deve essere un'attività di impresa perché ha un vantaggio dal punto di vista della filiera del recupero».
Clini ha poi ripercorso il caso di Roma giudicato “eclantante” dal ministro stesso: «La situazione è incredibile: una capitale europea con una raccolta differenziata poco sopra il 20% e con una discarica che doveva essere chiusa già da anni (e non da settimane). Ad un certo punto durante il governo precedente invece di fare il piano per la raccolta differenziata si sono inventati un'emergenza rifiuti con l'obiettivo di trovare un'altra discarica perché ormai Malagrotta era piena, con il risultato pratico che dal luglio 2011 fino a marzo 2012 (momento in cui mi hanno chiesto di intervenire) sono state spese tutte le risorse possibili ed immaginabili (politiche, culturali, di negoziazione) e nessuno si era posto il problema che l'obiettivo della legge nazionale e delle direttive europee è di ridurre i rifiuti e recuperarli. Siamo riusciti faticosamente, dopo qualche mese, a far firmare un accordo a Regione, Comune e Provincia che dà priorità e impegna risorse sulla raccolta differenziata. L'auspicio è che nel giro di due anni Roma possa allinearsi agli obiettivi di legge».
«Quello che dobbiamo fare – ha spiegato Clini - è applicare le direttive europee e le leggi nazionali, mettere le discariche come soluzione residuale, rafforzare il ruolo della raccolta differenziata e del recupero. La partita dei rifiuti costituisce un'altra delle riforme epocali per il nostro Paese: non c'è dubbio che i ritardi delle amministrazioni nelle raccolte differenziate e l'importanza che hanno dato alle discariche, è il risultato di politiche sbagliate ma anche la conseguenza della presenza della malavita organizzata che ha orientato queste decisioni. La criminalità organizzata – ha sottolineato il ministro - trae vantaggio dalle discariche e dal trasporto dei rifiuti. Questa, invece, non riesce a passare dove inizia la raccolta differenziata perché si tratta di un meccanismo partecipato che perciò è difficilmente manipolabile ed è per questo che in tutti i modi si sono sempre opposti».
«Qualcosa sta già cambiando – ha continuato Clini - Pensiamo alla Campania: Salerno e Mercato San Severino sono due esempi di grande successo e a Napoli cominciano a vedersi i primi risultati. Ma ci sono regioni dove la situazione è ancora in bilico, ad esempio la Calabria e la Sicilia. Si tratta di regioni molto importanti. Riuscire a far partire un meccanismo diverso nella gestione dei rifiuti vuol dire fare un pezzo importante di riforma dei sistemi amministrativi migliorando la qualità del governo dei rifiuti. E' quello che stiamo cercando di fare con le politiche nazionali e con i provvedimenti che dovremo prendere entro la fine dell'anno».