Bari, aumenta la Tarsu: le motivazioni del sindaco Michele Emiliano
Il sindaco Michele Emiliano, dalla propria bacheca facebook, spiega i motivi per i quali la tassa sui servizi di igiene e raccolta dei rifiuti è aumentata: l’aumento dell’iva e del carburante, l’ecotassa e la mancanza di una impiantistica adeguata. Per Emiliano "Con gli impianti di produzione di compost ed energia e l’impianto di produzione di CSS si potrà ridurre la tarsu"
05 September, 2012
“Fra tre giorni il presidente del Consiglio Mario Monti sarà a Bari e avrò modo di esprimere pubblicamente il mio pensiero sulla Tarsu e altri provvedimenti adottati dal suo Governo, che gravano oltremisura su tutti i cittadini e che io ho sempre contrastato con tutte le mie forze assieme a tutti gli altri sindaci italiani, anche a costo di metterci contro i nostri rispettivi partiti”.
Aliquote Tarsu di alcuni comuni italiani (euro/al metro quadro). La classifica che ha diffuso il sindaco Michele Emiliano (ma di cui non si conosce la fonte, ndr)
“È importante sottolineare, affinché tutti abbiano un quadro più chiaro della situazione generale, che l’aumento della Tarsu adottato dal Comune di Bari determina una tariffa di 2,73 € al metro quadro, valore che è nella media nazionale. Altre città, per fare qualche esempio, lo scorso anno hanno applicato delle imposte più alte di quella che abbiamo dovuto applicare noi nel 2012. Vedi Napoli (4,42 € al mq), Salerno (4,21 € al mq), Siracusa (3,54 € al mq), Catania (3,44 € al mq), Caserta (3,42 € al mq), Roma (3,78 € al mq), Venezia (3,46 € al mq), Agrigento (3,28 € al mq), Livorno (3,04 € al mq), Carrara (3,01 € al mq), Perugia (3,01 € al mq), Benevento (3,01 € al mq), Lucca (2,98 € al mq), Gorizia (2,93 € al mq), Biella (2,93 € al mq), Taranto (2, 72 € al mq), Milano (2,28 € al mq), Latina (2,65 € al mq) e Genova (2,60 € al mq). Come si può notare, la tariffa adottata quest’anno da Bari è più bassa di molte altre adottate lo scorso anno (e probabilmente aumentate quest’anno), nonostante la grandezza della nostra città e la complessità del servizio”.
“In tutte le città italiane è in atto l'adeguamento della Tarsu a quanto previsto dalla legge, e quei Comuni che non hanno incrementato la Tarsu quest’anno, dovranno farlo comunque nel 2013. Mentre le città che sono già al 100% della copertura del costo del servizio - e dunque hanno aumentato la tariffa negli scorsi anni - non hanno potuto adottare alcun aumento, avendo già raggiunto il limite massimo previsto dalla legge.
I fattori dell'aumento secondo il sindaco Emiliano: l’iva, il carburante, l'ecotassa e la mancanza di una impiantistica adeguata
"Dunque il problema - ha poi detto Emiliano - è il costo del servizio che viene determinato da una serie di fattori: non si può trascurare che l’incremento di 1% dell’IVA fa lievitare i costi delle materie prima e dei servizi, che l'aumento di circa il 50% del gasolio da trazione e l’impennata dei costi dell'energia incidono fortemente sul costo complessivo, che le discariche hanno dei costi salati. In Puglia, infatti, non si è riusciti a chiudere il ciclo dei rifiuti con un’impiantistica adeguata, anzi l’aumento dell’ecotassa regionale - passata da € 7,50 a € 25,82 per tonnellata - ha reso tutto molto più caro. I rincari elencati si sommano ai tagli dei trasferimenti statali operati dal Governo nei confronti degli enti locali, contro cui mi sono sempre pronunciato. Per farvi un esempio, Bari quest’anno ha ricevuto oltre 50 milioni di euro in meno rispetto all’anno precedente. Ciononostante, garantiamo gli stessi servizi degli anni passati".
Gli investimenti infrastrutturali dell’Amiu
“E’ necessario dire che l’Amiu – ha poi spiegato Emiliano - ha fatto importanti investimenti strutturali dotandosi, ad esempio, dell'impianto di tritovagliatura (che separa dai rifiuti indifferenziati la frazione secca da quella umida) e dell'impianto di biostabilizzazione (che diminuisce il peso specifico dei rifiuti riducendo del 20% il costo del conferimento in discarica). Ha pure candidato a finanziamento due importanti progetti, uno per il trattamento della frazione umida con produzione di compost ed energia, l’altro per il trattamento e la trasformazione della frazione secca e la produzione di CSS (combustibile solisi secondari), utilizzabile nelle cementerie e in impianti analoghi in alternativa ai combustibili fossili. Progetti che, una volta realizzati, consentiranno margini di guadagno per l’azienda con conseguente abbattimento dei costi e quindi della Tarsu”.
“Se avessi deciso di violare la legge Monti, non adeguando la Tarsu secondo quanto previsto, le conseguenze sul Comune di Bari, e quindi su tutti noi, sarebbero state gravissime: il Comune sarebbe andato in dissesto finanziario nel giro di poco tempo. La sanzione per i Comuni in dissesto è l'aumento della Tarsu e dell'Imu al massimo previsto dalla legge, come successo in passato ai nostri corregionali di Taranto. Sono comunque a vostra disposizione per ogni ulteriore specificazione o chiarimento. A coloro che, in buona fede, hanno riempito questa pagina di rabbia dico che mi spiace di non aver fornito loro prima tutte queste informazioni, che pure sono state oggetto di comunicazione da parte mia al momento dell'approvazione del Bilancio circa un mese fa”.