Stati Generali Aria, l'incidenza del settore trasporti e mobilità in Lombardia
Tanti interventi alla seconda e conclusiva giornata del Forum pubblico per il Piano regionale dell'aria, molte le associazioni di categoria presenti, assai meno cittadini e portatori di interessi (stakeholder) non economici. L’allarme inquinamento/salute lasciato a Genitoriantismog e Legambiente. Il “quadro inquinanti” di Arpa Lombardia. Ora la Regione dovrà recepire i contributi nel Piano degli Interventi per la qualità dell'Aria (PRIA)
28 September, 2012
Si è concluso con il Settore Trasporti e Mobilità e la tavola rotonda su inquinamento ed effetti sulla salute, il Forum pubblico della Regione presso Palazzo Pirelli a Milano, per acquisire contributi e osservazioni pubbliche - nel quadro della procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas) – per l’iter di approvazione del Piano regionale lombardo sulla qualità dell'aria.
Ha introdotto la giornata Guido Lanzani di Arpa Lombardia, riassumendo il monitoraggio degli inquinanti (e relativi precursori), derivanti da trasporto e mobilità, che contribuiscono a rendere l’aria lombarda la meno respirabile d’Europa: 1) il BaP (Benzo(a)Pirene), 2) le PM10 (precursori: COV - composti organici volatili, NOx – ossidi di azoto e NH3 – ammoniaca), 3) l’Ozono (precursori: COV e NOx) e 4) l’NO2 (Biossido di azoto).
Su tutto il PM10 emesso in Lombardia, trasporti e mobilità incidono per il 27%, ma salgono al 51% nell’agglomerato di Milano. Su tutto il biossido di azoto (NO2), trasporti e mobilità incidono in Lombardia per il 57% (responsabili i trasporti diesel) e nell’agglomerato Milano addirittura per il 71%. Categorie mezzi trasporto più responsabili: emerge chiaramente la “maglia nera” dei diesel e soprattutto dei mezzi pesanti diesel (vedere doc. allegato).
Lanzani ha poi ricordato che occorre scorporare l’inquinamento da PM10 nei fattori 1) emissione da motori e 2) derivazione da scorrimento, usura pneumatici e freni. Il secondo fattore sarebbe sempre più rilevante, soprattutto nei veicoli benzina: pertanto solo riducendo in generale la circolazione di veicoli, si potrebbe contrastarlo.
Riccardo Ferrari, Direttore generale infrastrutture Regione, ha presentato i numeri del Sistema Integrato del Trasporto Pubblico Regionale, ricordando il miglioramento della rete di Trenord che ha comportato un forte aumento dei fruitori dei treni negli ultimi dieci anni (da 300.000 a quasi 700.000 giorno) e la recente riforma del Trasporto regionale avviata con la legge regionale 6/2012. “La Regione ha lavorato per rendere il treno più attrattivo verso gli utenti e ci sta riuscendo”. Ferrari ha poi presentato aggiornamenti dati e obbiettivi di tutti i settori di trasporto, dal rinnovo del parco mezzi alla ciclabilità (vedere doc. allegato).
Marcello Corsi di Assomobilità – concessionari e operatori del settore specifico della motorizzazione – è stato tra i tanti rappresentanti presenti legati al settore trasporti che hanno espresso il timore che altre limitazioni alla mobilità veicolare (il famoso bando degli euro 3 diesel che aleggia) potrebbero mettere in ginocchio il proprio settore. Sulla qualità dell’aria ha aggiunto che Assomobilità appoggia l’incremento delle piattaforme logistiche per interscambio merci, le “piazzole”, e sostenuto che anche l’incremento del lavaggio delle strade sia una pratica da incentivare per combattere le polveri sottili.
Molto più pressante e allarmato l’intervento di Anna Gerometta per Genitoriantismog, parte in causa sia con la Regione che con la precedente Giunta Comunale per la questione inquinamento, che ha sollecitato la Regione ad uscire dalla logica dei tanti provvedimenti e leggi inapplicati, auspicando un Piano che possa in concreto portare la Lombardia ad una riduzione delle emissioni e il preciso stanziamento di fondi per tali politiche. Genitoriantismog ha chiesto più trasparenza e migliore comunicazione verso i cittadini, ricordando che la Lombardia ha invece fatto parte, insieme ad altre aree inquinate europee, della lobby presso l’UE per abbassare i vincoli del NO2. In sostanza, Genitoriantismog ha accusato la Regione di continuare a minimizzare i danni alla salute dell’inquinamento, di fare riferimento, nel Rapporto Preliminare, ad un anno come il 2010 eccezionale per le condizioni meteo (vento e pioggia) e quindi con dati di riferimento migliori rispetto alla media decennale.
Ha ribadito la mancanza di un monitoraggio serio degli interventi attuati sinora dalla Regione e richiesto con urgenza misure di intervento a breve termine. Infine ha chiesto che ARPA, l’organismo di controllo, sia svincolato dal controllato, la Regione, e sia indipendente.
Marco Casotto, Sicurezza e Ambiente di Trenord, ha evidenziato come a livello di emissione CO2/km procapite il treno sia vincente nel trasportare i passeggeri. Trenord ha adottato varie misure verdi, come i filtri antiparticolato sui mezzi diesel, e l’incentivazione ad uno stile di guida dei macchinisti il meno inquinante possibile.
Anche la Federazione Autotrasportatori Italiana ha chiesto alla Regione di valutare bene un bando dei veicoli diesel Euro 3, il che metterebbe in ginocchio un settore come quello del trasporto commerciale già fortemente vittima della crisi economia.
CEI/CIVES, organismo rappresentante della mobilità elettrica, ha richiamato la recente legislazione nazionale in materia di incentivi che avrebbe erroneamente messo sullo stesso piano la categoria degli ibridi/gpl/metano a basse emissioni con i veicoli elettrici, mercato da favorire invece maggiormente se si vuole decolli in Italia.
Stefano Caserini, Fiab/Legambiente, propone di facilitare la costruzioni di centri commerciali facilmente raggiungibili in bici, creare rete con i comuni e costruire parcheggi per permettere l'intermodalità.
Interessante l’intervento dell’Ufficio Studi e Mobilità di ACI che ha ricordato come in Italia la figura del Mobility Manager, che per legge dovrebbe essere obbligatorie per le aziende sopra i 300 dipendenti, spesso non esista e sia poco coinvolta, quando potrebbe davvero incentivare i dipendenti a cercare soluzioni di spostamento diverse e più sostenibili.
Anche Legambiente, per voce di Andrea Poggio, ha criticato quanto fatto in materia di aria dalla Regione sinora, ricordando che il Piano regionale ci è ora imposto dalla UE con forte rischio di sanzioni, qualora non efficace. Ha ricordato come i trasporti abbiano subito non solo l’aumento della benzina ma anche il generale rincaro di tutto il trasporto pubblico e come ciò rischi di diventare un fattore di discriminazione “costringendo all’immobilità” le fasce economicamente più deboli. Legambiente ha denunciato come manchi un efficace sistema di controllo sul rispetto dei vari bandi di alcuni veicoli; laddove il controllo è reale, come nel caso di AreaC, si rileva la realtà dei “100 furgoni Euro 0” che ancora entrano quotidianamente in centro a Milano.