Taranto, dati tumori e mortalità. Il commento di Clini, Balduzzi, Nicastro, Legambiente e Peacelink
Tra il 2003 e il 2009 si è rilevato un eccesso di mortalità e un forte aumento dell’incidenza dei tumori. Questi in sintesi i dati presentati dal Ministro della Salute Balduzzi a Taranto. Per Clini “ Occorre rimuovere le sorgenti di rischio sanitario”. I commenti dell'Assessore all'Ambiente della Regione Puglia, Legambiente e Peacelink
22 October, 2012
Il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha commentato i dati del rapporto Sentieri resi noti sulla situazione tarantina in relazione al rischio per la salute pubblica connesso alle attività industriali: “I dati sui tumori e la mortalità impongono un programma straordinario per la prevenzione dei rischi ambientali e la protezione salute della popolazione al fine di rimuovere le sorgenti di rischio sanitario. In linea generale, i dati trasmessi confermano che l’inquinamento ambientale associato alle attività industriali e cantieristiche dei decenni passati ha un ruolo significativo negli eccessi di mortalità rilevati per alcune tipologie di tumori. Il protocollo di intesa che ho promosso e sottoscritto il 26 luglio scorso con la regione e le amministrazioni locali, ed il successivo decreto legge del 7 agosto, sono finalizzati a rimuovere le condizioni di rischio ambientale che hanno progressivamente stretto Taranto nella morsa dell’inquinamento.
Il Ministro della Salute e della Sanità, Renato Balduzzi ha dimostrato preoccupazione a margine della conferenza stampa: “La situazione a Taranto e' indubbiamente complessa. Credo sia necessario uno sforzo, anche da parte della sanità' pubblica per un monitoraggio sanitario costante e un piano di prevenzione nei confronti dei lavoratori, dei bambini, di tutti, con iniziative mirate” .
L'Assessore alla Qualità dell'Ambiente Lorenzo Nicastro ha sottolineato la validità del lavoro svolto dalla Regione Puglia in questi anni in relazione al tema salute in terra ionica. “A partire dalla legge antidiossina del 2008 – ha dichiarato Nicastro - proseguendo con la legge sul Benzo(a)Pirene del 2011, approvata a seguito del cosiddetto decreto salva Ilva dell'agosto 2010, passando per il piano contenente le prime misure per la qualità dell'aria del quartiere Tamburi, fino all'approvazione della legge sulla valutazione del danno sanitario. Proprio su quest'ultimo aspetto, in fase di istruttoria per il riesame dell'Aia, la Regione ha ritenuto di introdurre il rivoluzionario concetto sulla base del quale non si può concedere alcuna autorizzazione ambientale senza prenderne in considerazione le ricadute in termini di danno sanitario. Ho in più occasioni parlato di rivoluzione copernicana: mettere al centro del sistema – ha concluso Nicastro - la salute dei cittadini e non più il concetto 'di fabbrica fordista', vuol dire subordinare l'autorizzazione all'esercizio di un impianto a forte impatto ambientale alla piena tutela dei 'beni comuni' ambiente e salute”.
“I nuovi dati degli studi epidemiologici dell’area di Taranto confermano la drammaticità della situazione sanitaria nella città pugliese”. Così il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza in merito ai dati dell’aggiornamento dello studio epidemiologico Sentieri, relativi all’analisi della mortalità, del biomonitoraggio e del rischio sanitario connesso alla qualità dell’aria per gli anni 2003-2009. “Una drammaticità che la delegazione di Legambiente ha richiamato oggi durante l’incontro con il ministro della salute Balduzzi – ha proseguito Cogliati Dezza - e che non può farci che ribadire l’urgenza di provvedimenti che affrontino e diano soluzione a questa vera e propria emergenza: indagine sulla popolazione per limitare l’esposizione al rischio, campagne informative ai cittadini sui comportamenti da attuare o evitare per limitare i rischi, indagini sull’incidenza sanitaria degli altri importanti impianti industriali del territorio quali l’ENI, la Cementir e l’Arsenale marina Militare. Gli stessi dati non possono che rafforzare d’altro canto la richiesta che la valutazione dell’impatto sanitario sia parte integrante dell’Aia e che ne orienti le prescrizioni. E’ evidente che misure e limiti non possono essere valutati in una situazione astratta, ma soltanto qui e ora; e a Taranto ci si ammala e si muore di più in maniera intollerabile rispetto al resto della provincia e della Regione”.
Alessandro Marescotti (Presidente di Peacelink) ha evidenziato che “C’è Più diossina nel sangue se ci si avvicina al polo industriale. I livelli di diossine e PCB osservati nel sangue degli allevatori di masserie nella fascia 0-15 km –ha spiegato Marescotti - dal polo industriale sono consistentemente più elevati di quelli osservati a distanze maggiori. Questo dato e' coerente con i risultati del monitoraggio alimentare condotto dalla Asl che ha rilevato in questa area numerose situazioni di non conformità rispetto ai limiti di legge". Questo si legge nei dati forniti dal Ministro Balduzzi alle associazioni ambientaliste oggi a Taranto. Questi dati confermano come lo stato di contaminazione della catena alimentare abbia prodotto più alte concentrazioni delle diossine e dei Pcb nel sangue della popolazione più esposta, come appunto gli allevatori i quali in genere si cibano dei loro prodotti. La relazione fra distanza dal polo industriale e presenza di diossine e Pcb nel corpo umano deve far riflettere perchè questi cancerogeni nel sangue analizzato diminuiscono quando ci si allontana dagli impianti inquinanti.