Nuove regole per i contadini urbani. Sarà più facile coltivare un orto
L’obbiettivo del Comune è farne nascere altri duemila. Gli orti potranno essere richiesti anche per attività di educazione e formazione, oppure per essere coltivati in forma collettiva - da La Stampa del 24.10.2012
23 October, 2012
Andrea Ciattaglia
L’obbiettivo è di quelli ambiziosi, fin dai numeri: più di 2 mila nuovi orti urbani in città nei prossimi anni grazie al nuovo regolamento per l’assegnazione e la gestione di spazi agricoli a cittadini e associazioni. Per ora è solo una proposta presentata ieri dai consiglieri comunali Marco Grimaldi (Sel), Marta Levi e Guido Alunno (Pd); una delibera che si aggiunge al progetto Torino città da coltivare e alla delibera d’iniziativa popolare per la tutela delle aree periurbane, entrambe già approvate dal Consiglio.
In pratica, se saranno approvate dalla Sala rossa, le nuove regole aggiorneranno il regolamento del 1986. «Attraverso l’orto urbano si possono perseguire finalità educative, terapeutiche, pedagogiche, di tutela del territorio e culturali. Il nuovo regolamento ne faciliterà la nascita» spiega Grimaldi. I punti salienti della proposta: gli orti urbani, superfici di terreno autorizzate tra 50 e 100 metri quadrati con canoni d’affitto tra i 50 e i 400 euro annui, saranno assegnati tramite bando ai richiedenti a basso reddito, agli anziani, in buona parte anche a realtà che li utilizzino peer attività di educazione e formazion, oppure di coltivazione in forma collettiva.
I quartieri già pronti ad usufruire dell’eventuale approvazione della proposta sono Mirafiori Sud, con la riqualificazione dei 250 orti abusivi sulle rive del Sangone, Barriera e Barca attraverso interventi sulle rive dello Stura, San Donato, con la difficile (per l’inquinamento ancora presente nel terreno) riconversione agricola dell’hortus conclusus del Parco Dora e Parella. Nel quartiere del parco Pellerina è nato il progetto dell’orto comunitario e del viale della frutta gestito dall’associazione Alta Parella, che farà da modello per l’assegnazione degli appezzamenti di terra inferiori ai 2 mila 500 metri quadrati. Saranno le Circoscrizioni a concederli in concessione gratuita o agevolata ad associazioni disposte a impegnarsi in progetti sociali, di educazione all’agricoltura biologica e di presidio del territorio.