Teleriscaldamento, 85mila le famiglie servite a Milano
Un incremento del 6,5% rispetto al 2011 nella rete milanese del teleriscaldamento. Quasi 60 milioni di investimento in 2 anni e l'intento di raddoppiare la rete nel prossimo quinquennio. Le dichiarazioni di Comune e A2A alla presentazione dei numeri del teleriscaldamento a Milano
25 October, 2012
Con l’avvio della stagione termica 2012-13 salgono a oltre 85 mila gli appartamenti equivalenti (85 mq di media), per circa 200 mila abitanti, allacciati grazie ai 190 chilometri di rete del teleriscaldamento di A2A a Milano e nell'hinterland, con un incremento del 6,5% rispetto all’anno precedente. Una copertura di circa 20 milioni di metri cubi.
“Continuano gli investimenti del Comune sul teleriscaldamento per garantire a sempre più cittadini un sistema pulito e ridurre l'inquinamento atmosferico provocato dai vecchi impianti a gasolio e metano" ha dichiarato l’assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo Urbano e Verde Pierfrancesco Maran, che ha aggiunto: “per quanto riguarda le bollette non c'è un significativo risparmio grazie al teleriscaldamento, ma sono notevoli i risparmi ambientali”.
Nel corso del 2012 sono stati posati 10 km di nuove reti e investiti oltre 27 milioni di euro per lo sviluppo del teleriscaldamento nell’area milanese. Nel 2011 il teleriscaldamento ha permesso di evitare l’emissione di circa 2,5 tonnellate di polveri sottili, 70 mila tonn di CO2, 50 tonn di NOx, 25 tonn di SO2 e un consumo di circa 20 mila tep (tonnellate equivalenti di petrolio).
A2A ha previsto di investire oltre 34 milioni di euro per lo sviluppo del teleriscaldamento a Milano e hinterland nel corso del 2013 e di raddoppiare i propri numeri nei prossimi cinque anni, passando dall’attuale rete spezzettata intorno alle fonti di energia, a tre macroaree in città: l'area Famagosta-Selinunte a sud-ovest, la Linate-Canavese a est e la Tecnocity-Sesto San Giovanni a nord-est.
Le reti del teleriscaldamento di A2A (che già riscaldano grandi complessi edilizi come il Palazzo di Giustizia e la clinica Macedonio Melloni) sono alimentate principalmente da fonti rinnovabili tramite termovalorizzatori (Silla 2), pompe di calore (Canadese, Linate e Famagosa) e sistemi di produzione simultanea di elettricità e calore ad alto rendimento e garantiscono un consistente risparmio di combustibili fossili (ad esempio gasolio e metano), fornendo un servizio con elevati standard di qualità, sicurezza e rispetto per l’ambiente. L’allacciamento del Palazzo di Giustizia alla rete del teleriscaldamento ha consentito di spegnere la preesistente centrale termica dell’edificio, alimentata a gasolio, che consumava circa 1.300.000 litri di gasolio in un anno, in pieno centro cittadino.