Ue, dubbi su Monti dell'Ortaccio. Cerroni: "E' a norma e non porta rischi". Sottile: "Si va avanti"
L'arrivo dei rappresentanti dell'Ue a Monti dell'Ortaccio rende ancora più rovente la diatriba sulla nuova discarica: Sottile vuol proseguire a testa bassa, ma i cittadini, forti delle perplessità delle istituzioni, continuano a protestare
30 October, 2012
Un braccio di ferro lungo, estenuante, quasi logorante. Che da mesi, fa da vera ultima spiaggia per la risoluzione del problema rifiuti nella città di Roma che da annoso rischia di diventare drammatico col passare dei giorni. Da una parte c’è il commissario Goffredo Sottile, che da questa estate ha individuato nell’area di Monti dell’Ortaccio il sito giusto per realizzare la nova discarica temporanea al fine di arrivare quanto prima a fare quello che la Ue chiede alla Capitale da almeno 4 anni: chiudere Malagrotta. Il commissario si è affrettato a trovare subito un’intesa di massima con Manlio Cerroni e la sua Colari (proprietaria del sito), e via subito con le ruspe in azione.
Dall’altra parte però ci sono innanzitutto i cittadini della Valle Galeria, che persistono con sit in e proteste perché, dopo essersi sorbiti tutto il marciume di Malagrotta per anni e anni, si ritrovano con un’altra pattumiera a cielo aperto lì a due passi, che andrebbe ad aggravare la situazione dell’inquinamento già tutt’altro che idilliaca. Inoltre, a bocciare il sito fortemente voluto da Sottile sono arrivati arrembanti nei mesi scorsi anche i tecnici di Regione,Comune e Provincia. E ieri, anche l’Ue, arrivata in missione speciale direttamente da Bruxelles fino alle sponde del Tevere, ha espresso le sue perplessità. “Il sopralluogo non lascia dubbi: stop a Malagrotta e no a Monti dell’Ortaccio”: è chiaro il giudizio espresso da Erminia Mazzoni, presidente della Commissione petizioni dell’Europarlamento. La Mazzoni, arrivata nell’Urbe con l’olandese Judith Merkies e l'eurodeputata verde Margret Aucken, ha visitato la mega-discarica per poi recarsi alle cave di Monti dell’Ortaccio, sito indicato dal prefetto Goffredo Sottile per accogliere provvisoriamente i rifiuti di Roma. La commissione è intervenuta proprio in risposta all’appello dei residenti della Valle Galeria, preoccupati dall’arrivo di nuove discariche in una zona già altamente inquinata. Le parole della Mazzoni sembrano dare ragione al fronte cittadino. "La scelta del Commissario Sottile va assolutamente riconsiderata. Non si può accettare una forma di accanimento", ha avvertito l’europarlamentare.
A fare da guida a Monti dell’Ortaccio è stato proprio Manlio Cerroni. “Io tratto rifiuti dal 1964, quindi è disdicevole che mi si dia del malfattore. Io ho mostrato ai rappresentanti dell’Ue le cose come stanno: l’area è a norma, abbiamo la possibilità di renderla attiva in tempi brevi e i rischi evidenziati da alcuni tecnici della Regione abbiamo dimostrato con supplementi di indagine che sono da scongiurare. Sarà comunque il prefetto Sottile a decidere”. E proprio quest’ultimo, si dice convinto ad andare avanti. “Malagrotta va chiusa. Ora il nostro primo “padrone” è l’urgenza: la città rischia di arrivare al lock out con la gestione dei rifiuti. Quindi l mio mandato a fine anno scade, e non voglio lasciare situazioni di incertezza. Forse una breve proroga ulteriore di Malagrotta servirà ancora, ma non possiamo sempre ripensare le decisioni prese. La via che stiamo percorrendo al momento è l’unica”. Ora il rischio però è di entrare in rotta di collisione con l’Europa, e con una fetta di popolazione esasperata. Il mese di novembre sarà quello della verità definitiva.