Il 16 novembre a Bologna il VII Tavolo Nazionale Contratti di fiume. A21: "Basta vittime in Italia dai fiumi"
Venerdì 16 novembre a Bologna il VII Tavolo Nazionale Contratti di fiume organizzato dal Coordinamento delle Agende 21 Locali italiane: "Serve una pianificazione e una gestione responsabile a tutela dei cittadini e del territorio"
15 November, 2012
I territori fluviali vanno gestiti e non subiti e per questo è urgente che il Governo riconosca i Contratti di fiume come strumento strategico operativo. Considerare infatti le problematiche in modo integrato da un punto di vista idrogeologico, paesaggistico e socio economico si può ed è l’obiettivo che si pone il VII Tavolo Nazionale Contratti di fiume organizzato dal Coordinamento delle Agende 21 Locali italiane venerdì 16 novembre a Bologna.
Le vittime ed i danni delle alluvioni, come è emerso drammaticamente anche in questi ultimi giorni, dimostrano quanto sia fondamentale agire sul consumo di suolo e sulla prevenzione. È indispensabile dunque adottare una nuova visione d’intervento secondo un approccio multidisciplinare che preveda la partecipazione e il confronto di tutti gli attori, dal pubblico al privato.
I contratti di fiume del resto sono già diffusi in molte parti del mondo e consentono un coordinamento efficiente delle politiche di prevenzione per il rischio idrogeologico, una manutenzione efficace dei territori e dei paesaggi fluviali, la valorizzazione dei bacini idrografici, il controllo della qualità delle acque, nonché il raggiungimento dei target e degli standard stabiliti dalle Direttive Europee entro il 2015.
I contratti di fiume di fatto sono un accordo strategico tra soggetti pubblici e privati per la realizzazione di un programma di azioni pluriennali definito attraverso la concertazione che permette di evitare sovrapposizioni tanto tra strumenti di pianificazione e programmazione esistenti (Piani triennali delle OO.PP., PRG, Piani di settore, programmi contenuti negli strumenti di programmazione negoziata, ecc), quanto nella schiera di soggetti decisionali coinvolti (Regioni, Province - programmazione idrica, idrogeologica, idraulica, paesaggistica, agricola, Autorità di Bacino, ATO idrici, Uffici del Genio civile, Soprintendenze dei beni culturali ed ambientali, Ispettorati forestali, Comuni, Ente Parco ma anche intere comunità locali e settori produttivi, industriali ed agricoli).