Torino, veglia in memoria dell'ennesima ciclista uccisa | Video
Una "ghost bike" appesa ad un palo della luce di Piazza Castello e tanti campanelli che suonano in ricordo di A. T., la diciassettenne uccisa da un'auto l'11 novembre nei pressi di Lodi, e per dire basta alle morti sulle strade. I circa 150 ciclisti che venerdì 16 novembre hanno partecipato alla veglia, svoltasi in concomitanza in tante altre città italiane, hanno poi imboccato via Roma per una critical mass nelle vie più trafficate della città
17 November, 2012
Questo il testo del volantino diffuso dai ciclisti durante la critical mass nelle strade di Torino:
Domenica 11 novembre è morta una ragazza.
Noi non ci stupiamo: è la normalità.
Sì, perché accade quasi ogni giorno di morire per strada.
Però ogni tanto queste notizie fanno scalpore. Forse perché la vittima aveva 17 anni o forse perché dai primi rilevamenti il veicolo che l'ha centrata ha percorso ben 300 metri prima di riuscire a fermarsi... 300 metri... Non serve uno scienziato per capire che andava a circa 200 Km/h. Km/h più o km/h meno... Inoltre il veicolo era un SUV. Uno di quei giocattoli "for dummies" che mentre il mondo parla di crisi energetica, inquinamento e futuro, porta nella direzione opposta. Mentre si parla di traffico e mobilità occupa due posti auto. Mentre si parla di mobilità dolce ha oltre 300 cavalli di potenza per poi starsene in coda come tutti gli altri...
Per alcuni non c'è differenza: il mercato offre quel prodotto e scegliere una panda o un SUV è come scegliere tra aranciata e limonata. Per noi invece c'è molta differenza. Quando t'incazzi perché stai in coda un'ora (meccanismo psicologico) e hai un po' di strada libera davanti premi il pedale, e in un attimo stai andando a 200 all'ora. Ecco la differenza.
Riteniamo che la maggior parte delle persone semplicemente utilizzi strumenti di cui non conosce potenzialità e pericoli, come se un bambino usasse una motosega. Si può davvero parlare di "incidenti"? Secondo noi no, e crediamo ci sia anche poco da discutere. La pubblicità mostra che con quella macchina sarai un figo e tu sei libero di crederci come un idiota e buttare come meglio credi i tuoi 80.000 €. Il problema è che quello strumento può fare molto male. E quando hai appositamente scelto un veicolo che garantisce a te incolumità e all'altro veicolo il peggio... per noi si tratta di omicidio volontario.
Non esiste che uno si compri una pistola senza sapere cosa possa fare. NON ESISTE CHE UN CONCETTO ORMAI MORTO COME QUELLO DELL'AUTOMOBILE PRIVATA POSSA FARE TUTTI QUESTI DANNI
Noi parliamo di mobilità e quindi di bicicletta che è un MEZZO DI TRASPORTO, ma questo problema riguarda anche i pedoni, quindi TUTTI.