CNR: "Il problema non sono i picchi di smog ma la media annuale"
Il Direttore del CNR Pirrone: "I blocchi e le domeniche ecologiche sono misure obbligatorie in ottemperanza alla direttiva europea ma è l'esposizione media annuale che ha un reale impatto sulla salute dei cittadini, non i picchi occasionali"
22 November, 2012
"I provvedimenti legislativi adottati negli ultimi 20 anni in ambito europeo e nazionale in materia di inquinamento atmosferico hanno consentito di migliorare in modo significativo la qualita' dell'aria nelle nostre aree urbane. Considerate le peculiarita' delle sorgenti di emissioni presenti nelle aree urbane, tra cui il traffico veicolare e il riscaldamento domestico, e le particolari condizioni meteorologiche molte aree urbane, tali misure potrebbero pero' non bastare per il raggiungimento dei target di qualita' dell'aria previsti per legge". Lo ha dichiarato Nicola Pirrone, direttore dell'Istituto di inquinamento atmosferico (Iia) del Cnr.
Pirrone ritiene necessari piani di interventi strutturale sulla mobilità delle merci e delle persone."E' nelle grandi città che il problema del contrasto all'inquinamento si rileva maggiormente", ha spiegato Pirrone, ricordando che "le piu' penalizzate sono quelle caratterizzate si dalla congestione del traffico, ma anche da condizioni meteorologiche particolarmente sfavorevoli. La quantita' di smog dipende certamente dalle fonti inquinanti - auto, impianti industriali, riscaldamento - ma la presenza o meno delle polveri sottili in atmosfera (pm 10) e' condizionata dal vento, dalle precipitazioni e dalla collocazione geografica, per cui per esempio la Pianura Padana e' penalizzata rispetto all'area costiera, piu' ventilata".
Provvedimenti di carattere emergenziale, come le domeniche a piedi e il blocco del traffico, tamponano il problema senza risolverlo.
"Sono solo misure di carattere amministrativo, obbligatorie in ottemperanza alla direttiva europea che regolamenta l'esposizione dei cittadini alle sostanze inquinanti e impone di non superare i limiti stabiliti per un certo numero di giorni all'anno", ha continuato Pirrone.
"Ma e' l'esposizione media annuale che ha un reale impatto sulla salute dei cittadini, non i picchi occasionali. Gli amministratori - ha aggiunto Pirrone - bloccano il traffico per risolvere un problema contingente determinato da una particolare congiuntura meteorologica, ma il pm10 viene emesso da sorgenti primarie sulle quali si dovrebbe incidere in modo strutturale e duraturo". Servirebbero quindi interventi a lungo termine. "In primo luogo il potenziamento dei mezzi pubblici, che devono garantire un servizio efficiente, l'estensione delle aree pedonali e l'incentivazione del trasporto elettrico, sia pubblico sia privato nonche' l'adozione di sistemi innovativi a basso impatto ambientale per il riscaldamento domestico", ha sottolineato il direttore dell'Iia-Cnr.
"Bisogna mettere il cittadino nella condizione di poter lasciare la macchina a casa: solo allora si puo' sperare in un cambiamento della qualita' dell'aria. La situazione - ha concluso - e' leggermente migliorata con l'aumento degli standard delle auto e dei sistemi di riscaldamento, ma c'è ancora molto da fare".