Clini, bonifica di Taranto: “Il Presidente della Puglia Nichi Vendola prossimo commissario"
Secondo Clini "il commissario della bonifica dell'area di Taranto dovrà essere un soggetto istituzionale: quasi sicuramente il Presidente della Regione". La sede individuata è l’ex ospedale Testa situato nella zona industriale. Da lunedì al via la seconda parte dell'Aia (Rifiuti, acqua e suolo). Nicastro richiama l'azienda alla puntualità. La risposta dell'Ilva
23 November, 2012
Il commissario della bonifica dell'area di Taranto sarà un soggetto istituzionale che molto probabilmente potrebbe essere il governatore della Puglia Nichi Vendola. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Corrado Clini al termine della riunione convocata al dicastero di Via Cristoforo Colombo annunciando anche che da lunedì parte la seconda parte dell'Aia che riguarderà stavolta i rifiuti, il suolo e l'acqua, dopo che la prima parte si è concentrata sulle emissioni nell'aria del centro siderurgico.
"La sede della cabina di regia della bonifica – ha spiegato Clini - sarà ubicata a Taranto, sotto la gestione della Regione Puglia, presso la sede dell'ex ospedale “Testa”, struttura che dovrà garantire l'attuazione degli interventi che riguardano non l'area industriale ma le aree pubbliche e anche il porto. "Lì lavoreranno insieme al risanamento Ispra, Arpa, Commissario, soggetto attuatore e Centro Salute e Ambiente". "Mi aspetto che l'Ilva rispetti gli impegni assunti con l'Aia - ha detto il ministro Clini, al termine della riunione - Sul contenzioso tra Ilva, Procura e Gip, sul tema del dissequestro, non entro nel merito della vicenda. A me interessa sapere come l'Ilva intenda attuare gli impegni assunti o ci dica quando e perché siano eventualmente difficili da attuare, ma non entro nel merito del contenzioso".
"Una macchina complessa che va localizzata a Taranto - ha dichiarato Nichi Vendola - è importante che il ciclo delle bonifiche non venga vissuta come colonizzazione ma come occasione di rinascita della città". La riunione alla quale, oltre a Vendola, hanno partecipato il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, il presidente della Provincia, Gianni Florido, e il direttore dell'Arpa Puglia, Giorgio Assennato che alla fine si sono detti tutti "sereni e soddisfatti". Il presidente della Regione Puglia ha invitato l'Ilva di Taranto a dare risposte specifiche "in particolare su come intende interrompere la catena dei reati". "Sono giorni complicati - ha poi concluso -, abbiamo anche noi il batticuore come i protagonisti della vicenda Ilva di Taranto, l'auspicio è che l'Ilva sia un interlocutore leale e si predisponga ad attuare integralmente le prescrizioni dell'Aia".
"Il governo lavora con grande impegno per la continuità produttiva dell'Ilva - ha detto ha detto dal canto suo il sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle Politiche Energetiche, Claudio De Vincenti, ricordando che oltre ai 119 milioni previsti per la bonifica con delibera Cipe, ci sono oltre 200 i milioni già stanziati per la logistica che trasformeranno il porto di Taranto in un nodo fondamentale nell'asse nord-sud europeo". Secondo il presidente dei Verdi Angelo Bonelli, però "il governo non è in grado di gestire la gravissima crisi sanitaria, sociale, ambientale ed economica della città di Taranto. Lo dimostra il fatto che ad oggi non è stato nominato nemmeno il commissario straordinario".
Intanto la procura ha negato il dissequestro degli impianti dell'area a caldo dello stabilimento Ilva di Taranto. Il pool inquirente guidato dal procuratore capo Franco Sebastio ha ritenuto di respingere la richiesta di revoca dei sigilli scattati il 26 luglio scorso nell'ambito dell'inchiesta per disastro ambientale. Per questo ha girato l'istanza formulata dai legali dell'azienda al gip Patrizia Todisco, alla quale spetta la decisione, che potrebbe giungere già domani. Le motivazioni del no della procura sono state espresse nel parere di alcune pagine indirizzato al giudice Todisco. In particolare la Procura ha sottolineato che l'accesso agli impianti sotto sequestro per effettuare i lavori di risanamento può essere richiesto in qualsiasi momento. Discorso diverso per quanto riguarda la volontà di Ilva di continuare a produrre. Nella richiesta di dissequestro l'Ilva aveva lanciato un perentorio allarme: senza la disponibilità dei sei reparti a caldo si viaggia verso la chiusura del polo siderurgico.
Il "botta e risposta" tra l’assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro e l’Ilva di Taranto
“Dando seguito al protocollo d'intesa dello scorso luglio e proseguendo sulla via tracciata negli incontri successivi le istituzioni firmatarie stanno lavorando a rendere concrete le bonifiche nelle aree di Taranto di competenza pubblica. Individuare il percorso, a risorse già disponibili, è un passaggio ulteriore rispetto a quanto sino ad ora fatto. L'attenzione rimane alta, specialmente in queste delicatissime ore”. A dichiararlo l'Assessore alla Qualità dell'Ambiente Lorenzo Nicastro al termine del tavolo istituzionale tenutosi a Roma presso il Ministero dell'Ambiente. “Devo dire che la soddisfazione per questo ulteriore tassello nel percorso di competenza pubblica è, purtroppo, mitigato dalle notizie che arrivano in queste ore. Mentre si fanno tutti gli sforzi possibili, sul piano istituzionale, per garantire gli impegni e renderli operativi, devo dire che non registriamo lo stesso atteggiamento da parte dell'azienda. A tutt'oggi non abbiamo – conclude l'Assessore – una puntuale individuazione degli interventi, dei tempi e dei costi connessi ai singoli adeguamenti tecnici alle prescrizioni imposte dalla nuova Autorizzazione Integrata Ambientale”.
La risposta secca dell’Ilva per mezzo di una nota stampa “Ilva di Taranto fa presente che il Piano non solo esiste ma che è stato esaminato e ritenuto dal Ministero dell’Ambiente conforme alle disposizioni dell'Aia. La Regione Puglia è informata di tutto ciò avendo partecipato al tavolo del 16 novembre scorso presso il Ministero”.